Parigi – Giovani, silenziosi e molto, molto motivati. Questo il tremendo ritratto che emerge dalle testimonianze choc di chi, per fortuna, è riuscito ad uscire sano e salvo dalla sanguinosa strage di matrice terroristica consumatasi al Bataclan, una sala concerto parigina ove si erano riuniti, nella serata di ieri, tanti giovani per assistere al concerto di una band californiana, gli Eagles of Death Metal. Dieci minuti, tanto è durata l’autentica mattanza dei terroristi dell’era 2.0 che, in nome della causa jihadista, hanno imbracciato i loro fucili AK-47, uccidendo senza pietà almeno 100 persone.
MORTE NERA. Tra le testimonianze raccolte circa i tremendi avvenimenti avvenuti al Bataclan, una ha particolarmente sconvolto l’opinione pubblica mondiale. Dal racconto di Julien Pierce, inviato della testata radiofonica Radio Europe 1, emerge uno scenario da vera e propria apocalisse. “E’ stato un bagno di sangue – ha raccontato, visibilmente sotto choc, Pierce – La gente urlava, si disperava, si è buttata a terra. E’ durato per 10 minuti, 10 orribili minuti, nei quali tutti erano a terra e si coprivano la testa”.
Pierce ha continuato la dolorosa cronaca degli eventi al Bataclan, raccontando che i terroristi, vestiti di nero, “Erano calmissimi, visibilmente motivati e hanno ricaricato 3-4 volte le armi. Non hanno urlato, nè detto nulla”. Solo l’intervento della Polizia francese – che ha ucciso almeno tre terroristi – ha messo fine alla mattanza di giovani innocenti. “Ho trovato un’uscita mentre i terroristi ricaricavano i loro fucili – ha concluso Pierce, che ha visto in faccia uno dei killer, descrivendolo come un giovane di circa 20/25 anni – Hanno solo sparato, solo sparato. Non era una grande sala, il Bataclan: duecento persone potevano stare al massimo lì dentro, è stato terribile”.
MIRACOLATI. Al fianco delle nuda e cruda cronaca degli eventi che hanno gettato Parigi nel caos, emergono anche due storie a lieto fine. La prima viene sempre dalla sala Bataclan, teatro principale della strage. “Grazie a Dio mia sorella è riuscita a uscire dal Bataclan – ha twittato, sconvolto ma felice, Antoine Griezmann, stella francese in forza all’Atletico Madrid – Tutti i miei pensieri ora vanno alle vittime e alle loro famiglie. Viva la Francia“. Alle parole del calciatore transalpino hanno fatto eco quelle del nostro campione di basket Gigi Datome, che appena pochi mesi fa aveva raggiunto Parigi per assistere, anch’egli, al concerto degli Eagles of Death Metal. “Prego per la gente di Parigi, solo silenzio per quelle anime innocenti – ha “cinguettato” Datome – Ho visto gli #EODMofficial a Parigi a giugno. Sono scioccato“.
La seconda testimonianza di un “sopravvissuto” arriva dallo Stade de France. Si chiama Silvestre il giovane “salvato” dal suo telefonino. Si, proprio così: il ragazzo, uno dei tanti tifosi accorso ad assistere all’amichevole di lusso Francia-Germania, può solo ringraziare il suo smartphone se ha evitato una morte dolorosa e violenta. “Il mio cellulare mi ha salvato la vita, è stato un attimo”, ha raccontato Silvestre, che ha evitato un proiettile proprio grazie al dispositivo che aveva in tasca. Piccoli sospiri di sollievo in una città divenuta, tragicamente, teatro di guerra.