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La Francia ricorda le 129 vittime. Hollande: “Siamo in guerra”

La Francia è in guerra”. Queste le parole del presidente Francois Hollande davanti alle camere riunitesi a Versailles dopo i duri attentati di Parigi. Nel nostro Paese, ha aggiunto il presidente, c’è bisogno di un “regime costituzionale in grado di gestire la lotta a questo nemico. Ritengo, in coscienza, che dobbiamo far evolvere la nostra Costituzione per agire contro il terrorismo di guerra”. Evocando le riforme su articolo 16 (sui poteri straordinari del presidente in caso di minaccia allo Stato) e del 36 (sullo stato di guerra), il presidente ha affermato: “La Francia intensificherà gli attacchi in Siria. I miei complimenti ai piloti francesi che hanno portato a termine l’operazione” a Raqqa. Inoltre, riferendosi all’Isis, ha detto: “Non dobbiamo contenere quest’organizzazione, la dobbiamo distruggere”.

Tutta la Francia, alle ore 12, si è fermata per un minuto di silenzio in memoria delle 129 vittime degli attacchi terroristi dello scorso venerdì 13 novembre. Tutte le scuole, inoltre, hanno riaperto questa mattina, mentre musei, teatri e luoghi di cultura si sono riattivati dalle ore 13. Il presidente Francois Hollande ha osservato il minuto di silenzio dalla Sorbonne, al termine del quale ha cantato la Marsigliese insieme al Congresso riunito a Versailles.

Minuto di silenzio e un lungo applauso per ricordare tutte le vittime degli attentati in Francia. Questo il gesto dei ragazzi della scuola ebraica “Ecole de Tavail”, nel cuore di Marais. L’istituto in questione si trova a pochi passi dal ristorante Goldemberg dove nel ’92 i terroristi uccisero sei persone.