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Pena di morte, è la 13esima esecuzione dell’anno in Texas

Texas – Raphael Holiday era detenuto nello Stato del Texas con l’accusa di aver appiccato volontariamente un incendio nel quale persero la vita la figlia di 18 mesi e le due sorellastre. La tragedia avvenne 15 anni fa. Questa mattina, c’è stata la sua esecuzione tramite iniezione letale benché l’uomo abbia, fino alla fine, proclamato la sua innocenza. Questo risulta essere il tredicesimo caso di esecuzione capitale registrato durante il 2015 nel Texas, Stato americano dove avvengono più esecuzioni all’anno.
Gli avvocati di Holiday avevano anche presentato ricorso contestando alcune deposizioni in merito al processo. Riuscirono a sospendere l’esecuzione, ma poche ore dopo il giudice ha annullato l’ordine. Alla conferma definitiva della Corte Suprema, la condanna è stata portata a termine. Secondo i registri, si tratta della 25esima condanna a morte applicata negli Stati Uniti nel corso del 2015. Tra queste, 13 sono avvenute nello stato del Texas, dove l’ultima esecuzione venne eseguita ad ottobre tramite iniezione letale. Licho Escamilla (33 anni) era accusato di aver ucciso, nel 2001, un agente di polizia davanti ad un night club a Dallas.

Attualmente, sono una settantina gli Stati nel Mondo in cui è prevista la pena di morte tramite iniezione letale (la più usata), sedia elettrica, utilizzo della camera a gas, lapidazione, impiccagione e fucilazione. L’unico Paese occidentale a fare parte di questo elenco sono gli Stati Uniti d’America, dove l’esecuzione è considerata parte del sistema giuridico stesso. Alcuni Stati, però, hanno abolito la pena di morte, mentre altri ne fanno ricorso solo in casi eccezionali. Questa sera nello Stato della Georgia, alle 19 ora locale, ci sarà l’esecuzione di Marcus Ray Johnson, 50 anni. L’uomo, a cui è stata negata la grazia, è condannato per aver violentato e ucciso una donna nel 1994.