A raccontare questo episodio è Hervé Deguine, ex giornalista e residente nel quartiere di boulevard Voltaire. Deguine ha raccolto le testimonianze di feriti e vicini per cercare di ricostruire l’accaduto. Un fatto che il giornalista considera “un attentato dimenticato dai media”, in quanto l’unica vittima è stata proprio il kamikaze. Motivo per cui l’attenzione è stata inferiore rispetto agli altri attentati. Hervé Deguine afferma che è necessario ascoltare anche le persone che si trovavano nel bar.
Secondo le informazioni del giornalista, Brahim entra nel caffè poco prima delle 21.40, vestito in modo normale, e si dirige verso i tavolini della ‘terrasse’. Catherine, una delle cameriere del locale, lo accoglie e gli chiede cosa desidera ordinare. Momento in cui, senza pronunciare neanche una parola, il kamikaze apre la giacca e aziona l’esplosivo. Il terrorista aveva due bombe, una sulla schiena e una davanti, ma ad esplodere è stata solo quella dietro. Dopo che l’ordigno è scoppiato, Abdeslam si è abbattuto contro la vetrata che si è incrinata.
L’infermiere, ancora ignaro di quanto stesse accadendo per le strade di Parigi, tenta immediatamente di soccorrere l’uomo. Lo sdraia a terra, gli apre quel che rimane dei vestiti e vede dei fili elettrici “arancioni, rossi e neri”. Per non creare panico – racconta il vicesegretario di Reporter senza frontiere – tra gli altri clienti, fa uscire tutti dal caffè e chiama i pompieri. L’infermiere, solo in quel momento, capisce che Parigi è sotto attacco.