I reperti appartengono a un’antica tomba sannitico-campana, la cui datazione si colloca molto indietro nel tempo. Non è la prima tomba, questa, a essere ritrovata a Paestum: ce ne sarebbero diverse centinaia, ma ognuna è unica. Un vero gioiello archeologico quindi, che nonostante abbia più di 2 mila anni si è conservato nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri. Purtroppo, il ritrovamento vero e proprio è avvenuto durante degli “scavi clandestini“, non proprio il metodo migliore per reperti antichi e delicati per cui sarebbe stato opportuno un lavoro eseguito da professionisti del settore.
I dettagli sul ritrovamento della tomba e sui reperti recuperati saranno resi noti in mattinata durante la presentazione della mostra “L’arma custode della memoria” che si terrà presso il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri di Roma. Alla conferenza stampa saranno presenti il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e il neo direttore del parco archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel. “La tomba – ha affermato il direttore Zuchtriegel –rappresenta i momenti della vita di un giovane guerriero membro dell’aristocrazia lucana: il suo rientro con un bottino di guerra, accolto dalle donne della casa”.