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Professore transessuale a scuola: “Chiamatemi Cloe”

VENEZIA – Sembrava una mattina come tante altre, ma l’entrata in classe del professore di fisica dell’Istituto Scarpa-Mattei a San Donà di Piave ha lasciato gli studenti un po’ perplessi e imbarazzati. Alcuni pensavano si trattasse di uno scherzo, altri non l’avevano nemmeno riconosciuto. Luca Bianco, 51enne professore di fisica, si è presentato a scuola con parrucca bionda, tacchi a spillo e minigonna e ha esordito con “Buongiorno ragazzi, da oggi chiamatemi Cloe”. Da più di cinque anni, ha spiegato, desiderava cambiare sesso ma, per paura di eventuali ritorsioni, ha potuto farlo solo dopo essere diventato professore di ruolo. Ha deciso così di travestirsi da donna prima di recarsi a scuola, senza avvisare nessuno della sua trasformazione, né gli studenti, né il Consiglio dei Genitori o gli insegnanti.

La sua confessione ha scatenato molte polemiche e un acceso dibattito. Uno tra i tanti genitori indignati, ha scritto una lettera all’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan, raccontando l’episodio perché in futuro queste cose non accadano più. Ha spiegato che secondo loro non si tratta di un fatto “normale”, ma di qualcosa che potrebbe minacciare i valori con i quali hanno cresciuto i figli e che vorrebbero preservare. L’assessore ha commentato: “Rispetto gli orientamenti sessuali di tutti purché restino nella sfera privata”. Non tutti però si sono schierati contro Cloe. Alcuni sostengono che un bravo professore di fisica deve saper spiegare bene la sua materia e che il cambio di sesso di una persona non influisce sull’insegnamento. Per il momento la scuola non ha preso nessun provvedimento disciplinare nei confronti del professore.