Jenny ha anche cominciato ad avere problemi a scuola in quanto usciva spesso dalla classe per cercare un posto dove potersi sentire meglio. A causa di questo, veniva spesso mandata in punizione. La madre della ragazza ha raccontato: “Ho raccolto molte informazioni sulla scuola e le ho mostrate al preside, Simon Duffy, ma lui ha detto che aveva le stesse informazioni che dimostravano che la connessione Wi-Fi era sicura. Ho parlato anche con gli insegnanti per spiegare loro il problema di Jenny e che non aveva senso mandarla in detenzione in stanze dove avrebbe potuto star male”. A livello scolastico, però, non è stato apportato nessun cambiamento.
La polizia ha dichiarato che la mattina del suicidio Jenny ha scritto un messaggio ad un’amica dove spiegava che quel giorno non sarebbe andata a scuola. Purtroppo, la ragazza non aveva con sé il cellulare. Le forze dell’ordine sostengono comunque che non fosse possibile comprendere le intenzioni di Jenny, che è stata trovata impiccata nell’albero di fronte casa. “Non penso che volesse togliersi la vita – ha raccontato la madre – si sentiva frustrata ed esasperata e ha commesso un drammatico errore”. I genitori stanno ora portando avanti una campagna per sensibilizzare le persone sui pericoli del Wi-Fi.