Secondo i russi, l’imbarcazione turca era in rotta di collisione con la loro nave, la Smetlivy, impegnata da alcuni mesi nelle operazioni in Siria. Dopo aver provato, inutilmente, a stabilire un contatto radio e poi visivo, l’equipaggio russo ha deciso di sparare leggeri colpi d’avvertimento contro il peschereccio, ormai a 600 metri di distanza da loro. Come “svegliatosi” da uno stato di apatia, il mezzo turco, di cui non è stato diffuso il nome, ha prontamente cambiato rotta continuando a mantenere mute le comunicazioni.
La tensione tra i due paesi era già alta dopo il 24 novembre. In quella data, un caccia russo SU-24 è stato abbattuto da due F-16 turchi. Ankara dichiarò che il jet era penetrato per 17 secondi nello spazio aereo della Turchia, al confine con la Siria. Il caccia sarebbe stato abbattuto dopo aver ignorato i ripetuti avvertimenti di allontanarsi dalla zona. Il presidente russo Putin ha smentito lo sconfinamento del SU-24 e ha invece parlato di “una pugnalata alla schiena sferrata da complici dei terroristi”. La questione, a suo avviso, avrebbe avuto serie ripercussioni sui rapporti tra Mosca e Ankara. Ora, una nave russa ha aperto il fuoco contro un peschereccio recante bandiera turca, proprio come per ribadire l’ostilità tra le due nazioni.