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USA, giovane afroamericano ucciso dalla polizia: è guerra razziale

LOS ANGELES – Nicholas Robertson, 28enne afroamericano, è stato ucciso dalla polizia in seguito ad una sparatoria. Tutto è accaduto sabato mattina verso le 11 quando il giovane si trovava in una stazione di servizio nella cittadina di Lynwood, circa 25 chilometri a sud di Los Angeles. Robertson, secondo varie segnalazioni da parte dei clienti della stazione, aveva una pistola con la quale sparava dei colpi in aria. Una volta arrivati sul posto, i poliziotti hanno aperto fuoco uccidendo il 28enne. Gli agenti della polizia hanno continuato a sparare anche quando il ragazzo si trovava a terra ferito e cercava di allontanarsi. L’accaduto è stato ripreso da un video in cui si vede come gli agenti continuano a sparare mentre il giovane è accasciato a terra.

Le forze dell’ordine hanno riferito che gli agenti hanno scagliato 33 colpi contro il giovane afroamericano, dopo che si era rifiutato di fermarsi e gettare la pistola. I parenti di Robertson hanno definito ingiustificata la sparatoria che ha ucciso il loro familiare. Nel frattempo, la rabbia della comunità locale, di maggioranza afroamericana e ispanica, è aumentata. Il New York Times ha riferito che molte persone si sono recate presso il luogo in cui è avvenuta la sparatoria per protestare contro la polizia e l’ennesima uccisione di un afroamericano.

Mikah Green di 23 anni e Tayree Boyd-Pates di 26 sono arrivati da una cittadina vicina per esprimere il loro scontento. “La sua vita è importante proprio quanto la mia, a prescindere dalla sua occupazione o dalla posizione sociale. La sua vita conta” ha dichiarato Boyd-Pates. Nei mesi scorsi, Los Angeles è stata luogo di tensione sociale dopo una serie di eventi analoghi. A marzo, un senzatetto è stato ucciso dalla polizia dopo essersi opposto all’arresto.

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