SADISMO. La missione sotto copertura in Cina dei membri di Animal Equality, portata avanti in collaborazione con le forze dell’ordine locali e gli attivisti per i diritti degli animali cinesi, ha mostrato al Globo intero una Nazione decisamente irrispettosa dei diritti di cani e gatti. L’associazione, attiva a 360 gradi per impedire l’uccisione incontrollata di cani e gatti nel “Continente giallo” e per bloccare la vendita di carni e pellicce di questi simpatici “pelosetti” aveva, appena 3 giorni fa, consegnato 580.694 firme presso l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Madrid proprio per mettere un freno al commercio sadico e spropositato di tali “prodotti”.
Dopo essere riusciti nella missione, quasi impossibile, di infiltrarsi nei mattatoi dislocate tra le varie province cinesi, gli attivisti hanno documentato con foto e video delle scene inequivocabilmente terribili. I cani e i gatti strappati alle proprie famiglie o “reclutati” in strada venivano stipati in gabbie metalliche ridottissime e malmenati pesantemente prima di essere sgozzati e scuoiati. Di queste povere bestiole – le cui condizioni igienico-sanitarie destano non pochi dubbi – i “killer” non buttano via niente: sia le carni che le pellicce vengono utilizzate per creare giocattoli, borse, capi di abbigliamento.
Ogni anno, la Cina permette l’ “esecuzione” di ben 10 milioni di cani in nome del commercio: com’è possibile una tale mancanza di rispetto per la vita animale? L’associazione Animal Equality vuole dire “basta” all’agonia dei nostri amici a quattro zampe attraverso campagne che intendono sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale su questo, è proprio il caso di dirlo, “olocausto” animale.