Francesco Scarlata, il convivente, era con lei nel giorno di Santo Stefano e aveva capito che qualcosa non andava nella compagna. I medici lo avevano però rassicurato che la situazione era stabile e che poteva andare a casa senza problemi. Qualche ora dopo, è stato chiamato da un’ostetrica che gli ha dato la notizia della morte della figlia. Francesco si è precipitato in ospedale, ma solo dopo qualche ora le forze dell’ordine gli hanno dato la tragica notizia della morte della moglie. “Ci hanno chiamato in ospedale ma nessuno ci diceva niente, non lasciavano entrare nemmeno i carabinieri all’inizio e sono stati i militari a dirci che mia figlia non c’era più” ha raccontato Pietro Nesta, il padre di Angela.
Ci sono ancora molti punti non chiari nella vicenda. La donna aveva infatti avuto una gravidanza tranquilla, senza problemi. “Le facevano solo tracciati, ma lei stava male – ha raccontato Francesco – Hanno deciso di indurle il travaglio il 26, ma soffriva da morire. Io ho chiesto se non potevano farle un cesareo ma mi hanno spiegato che prima dovevano provare con le altre procedure. Le hanno messo un gel quella mattina ma poi la sera un medico mi ha detto che lei lo aveva perso e non sapevano il perché”. Per l’uomo la colpa è da imputare al personale dell’ospedale che ha abbandonato la compagna senza prestarle le giuste attenzioni.
La famiglia della donna vuole ora conoscere la verità e capire se la sua morte sia stata una disgrazia, una tragica fatalità o se ci sono delle responsabilità. Intanto, i magistrati hanno aperto un’indagine con l’accusa di omicidio colposo. Francesco pretende delle risposte: doveva essere il suo primo Natale da padre, ma ora è rimasto solo e non sa cosa ha portato via i suoi 2 angeli.