La guida suprema iraniana Ali Khamenei ha affermato: “Senza dubbio l’illegittimo spargimento di sangue di questo martire innocente avrà un effetto rapido e la vendetta divina si abbatterà sui politici sauditi”, commentando l’esecuzione dell’imam sciita Nimr al Nimr. Gli Stati Uniti osservano da lontano l’evolversi di tali eventi e si dichiarano preoccupati, afferma un portavoce del Dipartimento di Stato. La vicenda, infatti, potrebbe alimentare le tensioni nella regione meridionale.
La rivolta degli sciiti non si ferma all’Iraq. Nello Yemen, infatti, la Coalizione araba che combatte i ribelli sciiti ha annunciato la fine di una tregua che durava dal 15 dicembre. L’Iran si scaglia prepotentemente contro l’Arabia Saudita affermando che pagherà a caro prezzo l’esecuzione dell’imam sciita. La Guida Suprema iraniana Ali Khamenei ha ricordato Nimr al Nimr con un tweet sotto il monito “il risveglio non si può sopprimere”.
Il movimento libanese Hezbollah, alleato di Teheran, ritiene che anche gli Stati Uniti (insieme a tutti gli alleati) responsabili per le esecuzioni in quanto “coprono i crimini del Regno”. Decine di sciiti hanno dato vita a una marcia di protesta nelle strade di Qatif, nella parte est dell’Arabia Saudita, dove viveva il leader Al Nimr. Secondo quanto riporta Al Jazira, però, non ci sono stati scontri o incidenti.