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Calimera, cucciolo abbandonato in giardino muore di fame

LECCE – Il cane è il miglior amico dell’uomo, ma non sempre l’essere umano merita tale affetto. A Calimera, in provincia di Lecce, un cucciolo di soli 3 mesi è stato lasciato solo nel giardino di casa. Abbandonato senza cibo né acqua, viene sfamato da una vicina. Quando non lo vede più, allerta la polizia e un veterinario. Entrati nel giardino dell’abitazione, hanno trovato il cucciolo ormai in fin di vita, forse per avvelenamento. Inutile il tentativo di salvarlo: il cagnolino è morto poco dopo tra le braccia di una volontaria del canile.

Secondo la ricostruzione fatta dalla vicina, la coppia di coniugi aveva lasciato da diversi giorni la casa, situata in periferia. Occasionalmente, aveva visto un uomo portare del cibo, forse proprio al cucciolo, poi più niente. La signora, preoccupata per il cagnolino, si era presa l’impegno di portargli da mangiare. Quando il giorno di Capodanno l’ha perso di vista, preoccupata ha chiesto subito aiuto. Assieme agli agenti della polizia municipale e a un veterinario dell’ASL di Martano, è entrata nel giardino ma per il povero cagnolino ormai era troppo tardi. La causa più probabile di morte sembra essere una gastroenterite. Affianco al cane infatti è stata trovata la carcassa di un topo. Forse, in preda alla fame, il cucciolo lo ha morso rimanendo purtroppo intossicato.

Daniela Rubichi, volontaria che si occupa  di cani randagi, ha pubblicato su YouTube un video in cui si vede la vicina di casa sfamare il cucciolo attraverso il cancello. La notizia ha fatto presto il giro del paese, scatenando l’indignazione dei cittadini. Molti di questi hanno commentato la vicenda su Facebook chiedendo giustizia. Anche il sindaco di Calimera, Francesca De Vito, ha chiesto pubblicamente che la polizia approfondisca le indagini per trovare al più presto i responsabili.

Sono tutt’ora in corso le indagini per identificare i proprietari del cagnolino. Impresa non facile: il cucciolo non portava un microchip quindi non è possibile risalire ai padroni. Inoltre, poiché il cancello non era chiuso a chiave, chiunque lo avrebbe potuto portare lì e abbandonarlo. Una cosa però è sicura: il cagnolino non poteva entrare da solo. Gli estremi per procedere contro i responsabili per il reato è di abbandono di animali ci sono tutti, mancano solo i colpevoli.