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Legano petardo ad un gabbiano e lo fanno esplodere. Denunciati due pescatori

 Due pescatori sardi fanno saltare in aria un gabbiano, riprendono l’orribile scena e postano il video sul social network Facebook.  E’ accaduto a Nuoro ed il video choc, che in breve tempo ha fatto il giro del web (ma è divenuto virale anche “grazie” al sistema di messaggistica Whatsapp) arrivando a toccare il picco delle 70 mila visualizzazioni e delle oltre 800 condivisioni, è ora al vaglio degli inquirenti.  Molti i commenti degli internauti disgustati dal vile gesto di crudeltà gratuita ma altrettanti i commenti di persone divertite dalla morte del povero gabbiano. Tra questi, molti sono stati postati da altri pescatori, stanchi delle incursioni di gabbiani e delfini durante la pesca.

L’unica colpa del povero gabbiano? Quella di avere fame. E’ stato infatti il suo istinto naturale a portare il gabbiano sul peschereccio, alla ricerca di un po’ di pesce da poter mangiare. Questa sfrontatezza del volatile non va giù ai due pescatori sardi che pensano di punire il “ladruncolo” nel modo più atroce e più disumano possibile. I due pescatori afferrano il povero gabbiano, gli legano attorno al collo un grosso petardo con del nastro adesivo e poi si dividono i compiti: un pescatore tiene fermo il gabbiano mentre l’altro accende la miccia e lo fa volare via.

Tutta la scena, compresa la tragica fine del volatile, viene ripresa dai pescatori come una qualunque goliardata di cui vantarsi sul web ed in chat. Uno dei due pescatori ha commentato il folle gesto compiuto, iniziando il video choc con questo incipit: “Questo è il gabbiano kamikaze, ha sbagliato a salire sulla barca”. Il tam tam mediatico ha fatto si che il video, dalla durata di pochi secondi (e girato tra Siniscola e La Caletta), finisse nelle mani di un carabiniere che, prontamente, ha avvisato i suoi colleghi di Siniscola. I Carabinieri ed il Corpo Forestale dello Stato sono già all’opera per identificare e punire i due pescatori. I due pescatori sardi potrebbero essere puniti con una pena pari a due anni di carcere, in base all’articolo 554bis per aver ucciso il povero gabbiano “per crudeltà e senza necessità“.