La sua puntura, responsabile della febbre rossa e della malattia tropicale chikungunya, può trasmettere alle donne incinta il virus Zika che provoca una malformazione fetale: la microcefalia. I neonati vengono al mondo con un perimetro del cranio inferiore ai 33 centimetri e un ritardo mentale irreversibile, nel caso in cui riescano a sopravvivere. Nei casi più rari, il virus può causare, negli adulti, la sindrome di Guillain Barré, una malattia neurologica a volte responsabile di paralisi.
Tra il 2010 e il 2014 i casi sospetti di microcefalia sono saliti a 3 mila 174 nel Paese, secondo il bollettino rilasciato il 5 gennaio dal Ministero della Salute. La maggior parte è localizzata negli Stati del nord-est, in particolare a Penambouc (1.185 casi), ma ormai l’epidemia di sta propagando e affligge 684 città in 21 stati. Le donne incinta sono dominate dalla psicosi generale: a volte la malattia si manifesta con una febbre leggera, dolori articolari e macchie rosse sulla pelle, ma a volte non è accompagnata da sintomi. Il periodo più critico è il primo trimestre di gravidanza, anche se nulla esclude che possa accadere qualcosa anche nei mesi successivi. La malformazione può essere scoperta solo al sesto mese, lasciando le famiglie disarmate. Non ci sono vie d’uscita in Brasile, dove l’aborto è considerato un crimine se non in casi di stupro o di rischio di morte materna.
Per evitare il virus, Luciana ha seguito alla lettera le raccomandazioni del Governo che sconsigliava di passare le vacanze di fine anno sulle spiagge del nord-est. Questa precauzione ben presto però non sarà più sufficiente. È stato registrato, infatti, un caso in Amazzonia e Rio de Janeiro, dove in agosto si svolgeranno i Giochi Olimpici, ne ha segnalati 118. San Paolo, dove il numero di casi arriva ai 6 al giorno, è stata soprannominata “paradiso delle zanzare” durante la stagione delle piogge. In città è partita una corsa contro il tempo. San Paolo martedì ha accolto 4 ricercatori dell’Istituto Pasteur di Dakar e aspetta due altri esperti nel fine settimana per cercare di trovare una soluzione adeguata per sconfiggere il flagello del virus Zika, che minaccia di distruggere un’intera generazione.