E’ accaduto in Bosnia, dove una classe di 28 allievi è partita da Banja Luka alla volta della Capitale, Sarajevo per visitare le bellezze ed i musei della città. La lontananza da casa, la sensazione di essere libere e la voglia di sperimentare mista ad incoscienza e, purtroppo, ad un pizzico d’ignoranza, ha fatto il resto. Le 7 studentesse adolescenti nei 5 giorni fuori casa sono rimaste incinte ed una volta tornate a Banja Luka hanno iniziato a disertare la scuola e le lezioni. Quando la shoccante storia ha iniziato a trapelare, i genitori delle “teen moms” sono andati subito fuori di testa, accanendosi furiosamente contro insegnanti ed accompagnatori.
Nenad Babici, Coordinatore nazionale per la salute riproduttiva della Repubblica Serba, si è schierato in difesa dell’istituzione scolastica, declinando la “responsabilità” dell’immaturo gesto delle sette studentesse verso le famiglie ed alle istituzioni: ” La negligenza, semmai, è la loro. Sono sempre di più i bambini che cominciano ad avere rapporti sessuali all’età di 13 o 14 anni”. In merito al caso delle future neo-mamme interviene anche la ginecologa Senad Mehmedbasic.
La Mehmedbasic commenta così quanto accaduto, fenomeno a quanto pare in crescente aumento in Bosnia: “Questa è la tendenza di oggi ma noi adulti non possiamo continuare a permettere che i nostri figli ricevano informazioni sul sesso in strada e non a scuola, lasciando che poi la vita li colpisca duramente. Dobbiamo essere più diretti nell’educazione sessuale dei ragazzi, istituti scolastici e genitori dovrebbero svolgere un ruolo più forte. È ovvio che a quell’età i bambini non abbiano nozioni sufficienti in materia: di conseguenza cominciano ad avere rapporti senza capirne le possibili conseguenze”. Il numero di adolescenti sessualmente attivo è aumentato a dismisura negli ultimi anni, molti cercano consigli da esperti on-line e , lo scorso anno, nella sola Sarajevo si sono contati 31 casi di “teen moms”.