Anche la polizia che si è occupata della vicenda è stata pesantemente criticata e il capo della polizia è stato sospeso dagli incarichi. Le vittime descrivono la confusione regnante mentre avvenivano dozzine di aggressioni sessuali e rapine senza una risposta apparente dalle forze dell’ordine. Ai sensi della legge tedesca, i richiedenti asilo possono essere rispediti in patria solo se condannati ad almeno 3 anni e se non sono in pericolo di vita nel loro Paese d’origine. Ci si aspetta che i deputati del partito conservatore della Merkel propongano che tutti i migranti condannati al carcere, indipendentemente dal periodo di tempo, siano deportati. “Penso – ha affermato la Merkel – che ci siano tutti gli indicatori perché la situazioni cambi. Il ministro per gli Interni e quello per la Giustizia stanno discutendo sui miglioramenti da apportare.”
L’identificazione degli aggressori di Colonia come di origine nordafricana o araba ha seminato il panico in Germania a causa dell’afflusso di oltre un milione di migranti e rifugiati nello scorso anno. Nel frattempo la autorità tedesche lanciano l’allarme perché alcuni gruppi anti-immigranti hanno cercato di sfruttare le violenze per inasprire l’odio. Aggressioni simili a quelle di Colonia sono state segnalate anche ad Amburgo e Stoccarda. Il gruppo Pegida terrà oggi una manifestazione contro i migranti a Colonia e la polizia si aspetta che si riuniscano circa mille persone di fronte alla stazione.