BRUTALITA’. La vicenda, balzata agli onori della cronaca in questi giorni, risale ad almeno un anno fa. La Polizia del Nevada fu contattata dal proprietario di un motel che lamentava l’impossibilità di pulire una delle sue stanze, occupata proprio da Jason. Le forze dell’ordine, entrate con forza nella camera, si sono trovati di fronte una scena degna di un film splatter: sangue sul pavimento, il cadavere di un povero cane smembrato. La perquisizione attenta dei poliziotti nel mini-alloggio occupato da Jason ha fatto emergere un’altra macabra scoperta: il 25enne aveva conservato degli inquietanti souvenir, ovvero 4 teste mozzate di altrettanti, poveri cani.
NESSUNA PIETA’. In totale, le vittime della brutalità di Jason Brown – lo studente di psicologia, il bravo ragazzo dalla faccia pulita che ispirava fiducia – sono state sette. Il 25enne pare li abbia uccisi sotto l’effetto di metanfetamine: 3 settimane di pura sociopatia, delle quali Jason non ricorda nulla. Non vi è stato, però, alcun bisogno di stimolare la memoria del ragazzo, perchè il 25enne aveva “ben pensato” di filmare le sue sadiche imprese, rivelando un interesse particolare per i dei piccoli, teneri cani. “I piccoli Chihuahua bianchi sono i miei preferiti. Se riesco a catturarne uno, gli faccio fare un giro nella casa delle torture di Jason”, ammetteva il ragazzo con una cattiveria senza precedenti. E’ stata proprio questa cattiveria, però, a punirlo: il Giudice Elliot Sattler, incaricato del processo, ha condannato Jason Brown a ben 28 anni di carcere. Condanna senza pietà, proprio come impietoso è stato il comportamento omicida di Jason nei confronti di quei poveri, innocenti cani.