Palermiti ha estratto il suo coltello e ha colpito la vittima allo stomaco e al petto. Halili si è accasciato a terra in una pozza di sangue. La scena è avvenuta davanti agli occhi della moglie che è rimasta traumatizzata dall’accaduto. Il killer è poi salito sulla sua auto in direzione Montaguato, ma non è rimasto inosservato da una macchina dei carabinieri. L’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine in seguito ad un inseguimento, sporco del sangue della vittima ed è stato trasportato in caserma. Sul luogo del delitto sono giunte diverse pattuglie dei carabinieri, sotto il comando del capitano Andrea Marchese, che ha aperto le indagini. Sul posto è arrivato anche il magistrato della Procura di Benevento, Patrizia Rosa, e il medico legale Monica Fonzo per una prima visita del cadavere. Gli investigatori hanno sequestrato l’arma del delitto e il bastone, entrambi utili per risalire alle impronte digitali dell’omicida.
L’operaio 52enne è stato arrestato e portato al carcere di Ariano dopo aver ammesso di aver ucciso Halili, ma l’intenzione era quella di spaventarlo. L’avvocato del killer, Giovanni Pratola intende verificare l’ipotesi della legittima difesa, ma il caso è molto delicato. “È necessario valutare se prima dell’accoltellamento ci sia stata una colluttazione, e se quindi il mio assistito abbia reagito” ha affermato Pratola. Le macchie di sangue trovate sui pantaloni del 52enne rendono la situazione dell’omicida ancora più difficili. La condanna sarà espressa lunedì prossimo dopo l’autopsia del corpo di Halili Tahl che giace nella morgue dell’ospedale di Ariano Irpino.