Su di lui pesa l’accusa di reato di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo e al danneggiamento di sistemi informatici. Sembra anche che il ragazzo sia il fondatore del canale OpParis, che aveva lo scopo di rintracciare i profili Twitter sospetti di essere legati all’organizzazione che ha perpetrato gli attentati in Francia. Le indagini della Polizia postale sono state condotte dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche con la coordinazione del procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, e del sostituto procuratore Eugenio Albamonte.
Due giorni fa si è proceduti con la perquisizione dell’abitazione da cui è stato sequestrato materiale informatico sul quale gli investigatori stanno lavorando. Lo studio del materiale sequestrato aiuterà a stabilire se altre persone siano coinvolte nella vicenda all’interno del gruppo di Anonymous, che si prefiggeva di lottare fino a sconfiggere il terrorismo.