L’attacco, non ancora rivendicato, risale a mercoledì sera nel Sinai del Nord, un vero e proprio bastione del gruppo “Provincia del Sinai”, un’organizzazione jihadista locale affiliata ai militanti dello Stato Islamico che ha ucciso centinaia di poliziotti e soldati. Lo scorso 15 gennaio, 4 soldati sono stati uccisi e altri 8 feriti nel corso degli scontri contro uomini armati nei pressi di Sheikh Zuweid, secondo quanto affermato dall’esercito.
Da quando il presidente democratico eletto, l’islamista Mohamed Morsi, è stato destituito dall’esercito nel luglio 2013, l’Egitto è vittima di numerosi attacchi jihadisti che mirano alle forze di sicurezza e ai turisti. I servizi di sicurezza si sono prontamente mobilizzati nel Paese con l’avvicinarsi del quinto anniversario della rivolta che ha cacciato Hosni Mubarak, quarto presidente egiziano, privandolo di tutto il suo potere.