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Egitto, morto lo studente scomparso. Sul corpo segni di tortura

EGITTO – Tragica svolta nel caso di Giulio Regeni, il dottorando di 28 anni scomparso lo scorso 25 gennaio a Il Cario. Il giorno in cui si sono perse le sue tracce era anche l’anniversario della Rivoluzione che depose Mubarak, quindi in un primo momento si pensava che lo studente potesse essere stato arrestato per errore durante la manifestazione svoltasi nella città. La stessa ipotesi è però stata smentita dalle fonte egiziane che ha confermato che il ragazzo non era tra gli arrestati.

Ieri il suo corpo è stato seminudo in un fosso della strada che collega Il Cario e Alessandria. Sul cadavere dello studente sono presenti segni di tortura e di accoltellamento. Sono inoltre stati ritrovati indizi che indicano una “morte lenta”. La polizia egiziana ha escluso il crimine e sostiene che si sia trattato di un incidente stradale. La procura di Roma ha intanto aperta un’inchiesta e ha chiesto alle forze dell’ordine egiziane di collaborare per risolvere il caso. È stato anche chiesto il rimpatrio della salma.

Giulio Regeni era un brullante studente originario di Udine. Fin da giovane si era impegnato nella vita politica del suo paese con il fine di aiutare gli altri. Era dottorando a Cambridge al “Centre for Development Studies” dove studiava il Medio Oriente. A settembre si era trasferito in Egitto per una tesi sull’economia locale presso l’American University.