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VNews24 agli Harry Potter Studios di Londra, la magia dietro ai film

La magia di Harry Potter ha stregato grandi e piccoli, prima sui libri e poi sul grande schermo. L’avventura cinematografica iniziata nel 2001 è purtroppo terminata nel 2011, ma non tutti sanno che è fisicamente possibile “entrare” nell’universo creato da J. K. Rowling. A Londra si può rivivere una parte della magia che ha ipnotizzato i fan della saga in un’atmosfera talmente realistica da impressionare perfino i più scettici. Agli Studi Warner presenti a una trentina di chilometri a nord ovest dalla capitale inglese, è possibile vedere alcuni dei luoghi più famosi della saga. Scenografie, costumi di scena, maschere e i tantissimi oggetti utilizzati durante la produzione degli 8 film vi attendono. Lasciare il mondo babbano per quello magico non è più solo un sogno, ma una realtà che tenta in tutto la sua magia.

COME ARRIVARE

Per entrare nel mondo del maghetto più famoso della storia, è necessario prenotare il tour, il cui biglietto ha un costo di circa 31 £ (poco più di 40 €). Durante questa fase, è possibile includere nel biglietto la guida digitale (che può essere acquistata anche in loco) e la guida illustrativa delle zone da visitare. Inoltre, c’è la possibilità di prenotare anche un autobus che dal centro di Londra si reca direttamente agli Studios. In questo caso, il prezzo del biglietto combinato è 63 £ (circa 83 €). In alternativa, tramite la linea ferroviaria National Rail, da Euston si può arrivare a Watford Junction, e da qui prendere l’apposita navetta situata al di fuori della stazione. Questa, essendo tappezzata dalle locandine dei film è facilmente individuabile. Anche la navetta, il cui costo è di 2,50 £ (circa 3,50 €), si reca direttamente all’ingresso degli Studios in una ventina di minuti circa.

Per arrivare agli Studios, si può decidere di utilizzare un mezzo proprio oppure tramite gli appositi mezzi pubblici. Questa seconda opzione è fortemente consigliata per immergersi, ancor prima di arrivare, nel giusto spirito potteriano. Lo stesso percorso fino all’entrata agli Harry Potter Studios già catapulta ciascun viaggiatore nell’universo creato da J. K. Rowling. All’interno dell’autobus a due piani, è possibile vedere un breve filmato sul viaggio negli Studios, senza però svelarne ancora la magia. Viene inoltre spiegato come all’ingresso dell’edificio, prima dell’inizio del tour, è possibile lasciare cappotti ed eventuali borse nell’apposito guardaroba senza costi aggiuntivi. Inoltre, è possibile avere una guida digitale al costo di 4,95 £ (se non la si aveva già prenotata) per seguire meglio il percorso. Le guide digitali sono disponibili in diverse lingue tra cui inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo, giapponese e cinese. Sono organizzate in modo da poter scelte l’audio sia digitando il numero dell’audio che si vuole ascoltare che scorrendo l’apposita voce da un elenco numerato.

THE MAKING OF HARRY POTTER

Così come per l’autobus, anche l’edificio che ospita il mondo di Harry Potter è facilmente individuale dal parcheggio. Qui, all’esterno sono presenti alcune immagini tratte dal film e le riproduzioni di alcuni pezzi degli Scacchi dei Maghi. Dopo aver superato i controlli di sicurezza, si entra in una sala in cui l’ossigeno sembra essere già mischiato alla magia che ci si appresta a scoprire… Al centro della sala, svetta un enorme abete innevato, alto fino al soffitto. In alto, lungo tutte e quattro le pareti, sono presenti poster dei personaggi più conosciuti pronti a darvi il benvenuto nel loro universo. Sopra alle porte che separano il “mondo babbano” da quello magico, vi sono Ron, Sirius Black, Fred e George Weasley, e Luna Lovegood. Procedendo in senso orario, sono presenti Rubeus Hagrid, Neville Paciock, Lucius Malfoy, Ron ed Harry, Hermione Granger, Alastor “Malocchio” Moody, Molly ed Arthur Weasley. Di seguito, sopra l’ingresso al tour vero e proprio, la professoressa Minerva McGranitt, Hermione (in una versione più adulta di quella precedente), Albus Silente, Harry Potter, Lord Voldemort e Ron (anche lui più adulto). Infine, sull’ultimo lato, si trovano Gilly Weasley, Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Severus Piton e Draco Malfoy ragazzo.

Sempre all’interno della sala, sono presenti due banchi che forniscono la guida digitale e la possibilità di depositare eventuali capi nel guardaroba. Inoltre, si può accedere al negozio per acquistare souvenir o in alternativa sostare nel punto ristoro. In questo secondo ambiente, è possibile acquistare cibi dolci e salati, gustandoli mentre le colonne sonore che hanno caratterizzato i film della saga riempiono di magia l’atmosfera. Inoltre, i veri fan della saga noteranno che tra le varie confezioni per il pranzo ve n’è una molto particolare: un autobus con la scritta “The Making of Harry Potter”.

“ENTRANCE”

La magia di Hogwarts può finalmente avere inizio. In base all’orario indicato durante la prenotazione, ci si può avvicinare alla scritta “Entrance” e iniziare il viaggio. Consegnando il biglietto, è possibile osservare alcune fotografie della famiglia Dursley e nelle vicinanze la prima camera da letto di Harry a casa degli zii: il ripostiglio del sottoscala. Sulla parete opposta invece un messaggio da “mamma” Rowling: “No story lives unless someone wants to listen” (“Nessuna storia vive a meno che qualcuno non voglia ascoltare”). Entrando poi in una sala buia, alle pareti si scorgono le diverse locandine degli 8 film della saga, i primi quattro a sinistra e gli ultimi a destra.

Un ulteriore benvenuto agli Studios viene dato, in un piccolo cinema, direttamente da Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, rispettivamente Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger. Il trio, in abiti babbani, racconta in pochi minuti quella che è stata la loro vita agli Studios, dove si può dire che hanno vissuto in tutti i sensi. Infatti, per tutta la durata delle riprese non si sono mai allontanati dal set, seguendo perfino lezioni private per non rimanere indietro con il programma scolastico. Quando si sono conosciuti, Daniel aveva effettivamente 11 anni (l’età esatta per iniziare lo studio della magia ad Hogwarts), Rupert ne aveva 12 ed Emma soltanto 10. Cresciuti sul set come attori, hanno anche superato assieme l’infanzia fino all’età adulta. Terminato l’ultimo capitolo della saga infatti avevano rispettivamente 21, 22 e 20 anni.

LA SALA GRANDE E I COSTUMI DI SCENA

Terminato il video, il sipario si alza e “si va in scena”, letteralmente. L’ambiente si apre niente di meno che sull’ingresso della Sala Grande. Il portone, chiuso, è circondato dalle splendide statue che nella battaglia finale ad Hogwarts hanno preso vita per difendere il castello. Pochi istanti, per alcuni non sufficienti ad osservare la scena, e la porta si apre. Quasi si percepisce la magia che alberga nella vasta sala dove tutti gli studenti e gli insegnanti della scuola si riunivano. Non c’è neanche bisogno di molta fantasia per ricordare l’aspetto di quel maestoso luogo. Tre lunghe tavole sono disposte nella stanza: due sono riservate agli studenti e si trovano ai lati della stanza, l’altra è riservata ai docenti e si trova sul fondo della sala. Ognuna di queste è allestita esattamente come nei film. L’abbondante cibo, benché finto, sembra un chiaro invito a sedersi e a gustare gli invitanti manicaretti esposti.

Vari addobbi sono sparsi per la sala, inclusi diversi manichini. Questi indossano i costumi usati durante le riprese, in particolare le divise delle diverse case. Di fronte al tavolo dei docenti, il preside in persona sembra pronto a rivolgersi ai presenti davanti a lui dando loro il benvenuto alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Alla sua sinistra, sono presenti i professori Piton e Hagrid, e il custode Gazza. Alla sua destra invece si trovano le professoresse McGranitt e Cooman, e i professori Vitious e Moody. Alle spalle di Gazza, è possibile notare le quattro clessidre usate per il conteggio dei punti della quattro case.

Procedendo con il tour, si arriva in una stanza dove si possono ammirare alcuni costumi utilizzati sul set. Saltano subito all’occhio gli abiti usati durante il Ballo del Ceppo, in particolare il “vestito della prozia Tessy” indossato da un riluttante Ron. Su alcuni scaffali, spiccano poi alcune delle parrucche utilizzate dagli attori con apposito cartellino per risalirne al volto.

UNA PASSEGGIATA SUL SET

Si giunge finalmente nell’immensa sala in cui si trovano alcuni dei luoghi più famosi della saga. Il primo a comparire è il cancello di Hogwarts. Da qui, non si segue più un percorso particolare, si può visitare senza ordine le varie zone guidare dalla magia che vi alberga. Basandosi sul percorso audio, si incontrano il Dormitorio Maschile e la Sala di Ritrovo di Grifondoro, l’Ufficio di Silente, la Classe di Pozioni, la Capanna di Hagrid, la Tana e il Ministero della Magia. In ogni scenario sono presenti gli oggetti che lo caratterizzano, inclusi manichini vestiti con gli abiti degli occupanti dello spazio stesso.

Grazie alla guida digitale, è possibile cogliere al meglio la magia che regna nello spazio circostante, apprendendo non solo informazioni sul luogo selezionato, ma anche curiosità non note a tutti. Quella forse più comica riguarda i letti presenti nel dormitorio di Grifondoro, costruiti per il primo film ma utilizzati fino alla fine senza modifiche. Questo con l’evidente, e scomodo, risultato di costringere i protagonisti, ormai adulti, ad infilarsi in letti ideati per bambini di circa 10 anni. Altra curiosità, forse più nota della precedente, riguarda l’Ufficio di Silente. Qui si trovano i manichini di entrambi i presidi: quello che abbiamo visto fino alla fine è in primo piano davanti alla scrivania, il suo predecessore invece sulle scale. Questo, viene spiegato, serve per mostrare il contrasto tra le due figure e i loro abiti di scena. Anche nell’Aula di Pozioni sono presenti due diversi manichini: il professor Piton, insegnante per i primi 5 libri, e il professor Lumacorno, che lo ha sostituito a partire dal sesto.

Quelli elencati nell’audio guida sono i luoghi forse ritenuti fondamentali durante il tour. Ma la magia di questo straordinario viaggio non si limita solo a questo. Tra un ambiente e l’altro, è possibile scorgere un’infinità di altri dettagli “portati in vita”. Lo Specchio delle Brame, il ritratto della Signora Grassa, il grifone all’ingresso dell’Ufficio di Silente, l’ingresso alla Camera dei Segreti, il Calice di Fuoco, il baule dove il vero professor Moody venne tenuto prigioniero… Dettagli tratti da ogni film quindi. In una teca, è possibile osservare da vicino gli oggetti più famosi della saga. Tra questi, la preziosa Pietra Filosofale, lo sfuggente Boccino d’Oro e la Ricordella di Neville. Un’altra teca ospita tutte le bacchette utilizzate nella saga, disposte a raggiera, mentre quella più “oscura” illustra gli Horcrux creati da Colui Che Non Deve Essere Nominato.

Poteva poi mancare l’intramontabile amore per il rosa e i gatti della professoressa Umbridge? Certamente no, quindi cercate il suo ufficio. Non è difficile da individuare: i colori sgargianti che lo caratterizzano sono talmente verosimili che perfino le immagini dei gatti alle pareti sembrano prendere vita. Procedendo con la passeggiata, si incontra un esempio delle scale “a cui piace cambiare”. Infine, in un settore tutto loro, i vari mezzi di trasporto usati. Dalle scope volanti al carrello usato dal trio durante il furto alla Gringott. Infine, la moto con sidecar utilizzata durante all’inizio de “I doni della morte – parte 1”.

La magia del set non si basa solo sul “vedere”, ma anche sul vivere ciò che si osserva. All’interno della cucina della famiglia Weasley, sono molti gli oggetti in movimento, dal ferro da stiro a quelli utilizzati per il lavoro a maglia. Infine, un sorriso non può non spuntare vedendo il professore di pozioni con gli abiti della nonna di Neville. Nel terzo libro, durante la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, Neville ha dovuto infatti affrontare un molliccio, che prende le sembianze della cosa di cui si ha più paura. Per combatterlo servivano le risate, e quale modo migliore di superare l’impresa se non quello di far indossare al professor Piton un lungo abito verde con tanto di avvoltoio impagliato sul cappello?

Unica “delusione” è non poter osservare da vicino le statue. Situate forse troppo in alto, si possono ammirare solo da lontano, il che è un vero peccato. Maestose e alcune minacciose, sembrano voler sorvegliare l’intera area. Tra le più conosciute vi sono la statua di un centauro che brandisce arco e freccia e la statua situata all’ingresso del Ministero della Magia. Un po’ in disparte, quasi avvolta nel buio per renderla ancora più suggestiva, la tomba di Thomas Riddle, padre del Signore Oscuro. L’unica statua a trovarsi in basso è quella all’ingresso del Ministero dopo che Lord Voldermort ne ha preso il comando.

Hogwarts Express

Cambiare sala equivale ad attraversare il muro magico alla stazione di King’s Cross e… l’espresso diretto alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts si presenta in tutto il suo splendore. Sotto la scritta “Hogwarts Express 9 ¾”, troverete quasi sicuramente una piccola coda per farsi fotografare mentre si attraversa il muro. Il carello infatti è solo per metà visibile perché sembra stia attraversando il passaggio. Un piccolo negozio situato a pochi metri permette di acquistare alcuni oggetti tipici della saga, soprattutto i dolci venduti sullo stesso treno. Se vi sentite abbastanza coraggiosi, potete acquistare le famose “Gelatine tutti i gusti +1” ma state attenti! Proprio come Ron spiega ad uno stupito Harry, troverete davvero gusti per tutti i tipi, e non sempre sarà piacevole…

Avvertite il desiderio di salire sul treno per varcare le soglie del mondo magico? Cosa aspettate, saliteci! Attraversando lo stretto corridoio, è possibile vedere i vari scomparti utilizzati durante le riprese. All’esterno, una targhetta indica in quale film è stato usato lo scomparto, al cui interno ci sono ancora gli oggetti utilizzati. Per ultima, ma non meno importante, la scena che ha aperto il viaggio di Harry nel mondo della magia. Seduto con quello che sarebbe diventato il suo miglior amico, i due ragazzini stanno gustando i dolci appena comprati. Di fronte a questa scena, vi è l’ultima immagine che chiude la saga. Se quella appena vista infatti rappresenta l’inizio del viaggio, ruotando il capo si possono vedere Ginny, Harry, Ron ed Hermione adulti. Con un pizzico di fantasia, si riesce a vedere i loro visi mentre salutano i figli appena partiti con il treno verso Hogwarts.

All’esterno degli Studios

Uscendo dalla stazione, il tour fa una piccola tappa all’esterno degli Studios. La magia avvertita però non si spegne, anzi: s’infiamma! Aprendo le porte, si nota immediatamente un imponente autobus a tre piani verniciato di blu: il Nottetempo. Nelle vicinanze, sorgono i due edifici che Harry ha chiamato “casa”, anche se controvoglia. Il primo è la casa degli zii a Privet Drive, il secondo (meno noto) è il cottage dove il piccolo mago viveva a Godric’s Hollow con i genitori prima che questi venissero uccisi. Di fianco, la targhetta commemorativa per ricordare la “violenza che distrusse la loro famiglia”.

Al centro dell’area si trova il ponte di Hogwarts, dove nel terzo film Harry e il professor Lupin si fermano per chiacchierare. Vicino alla porta per entrare nel secondo edificio, si può entrare nella macchina del signor Weasley, sedersi e sorridere alla fotocamera. Di fianco, si può provare il brivido di guidare la moto di Hagrid o di sedersi nell’angusto sidecar. Insomma, una magia non solo da ammirare ma anche da sperimentare di persona… Sullo “sfondo” vi sono ancora una volta le riproduzioni degli Scacchi dei Magi, con la temibile regina vista ne “Harry Potter e la pietra filosofale”.

Le creature magiche

Varcata la soglia, si entra nel “Laboratorio delle creature”, osservando appunto tutte le creature comparse nella saga, dai manichini alle maschere di folletti ed elfi. Immancabili le riproduzioni degli animali che più sono rimasti impressi nelle menti dei fan. Dalla fenice Fanny ai Thestral, dalla testa dell’Ungaro Spinato a quella del letale Basilisco. L’ultimo è Fierobecco, lo splendido ippogrifo che Harry incontra nel terzo capitolo della saga. Sempre all’interno della stanza, proprio sopra le vostre teste, si trova il gigantesco Aragog. In una teca, sono collocati il Libro Mostro dei Mostri, una pianta di Mandragola e l’horcrux dalle sembianze umane nascosto dentro Harry. Grazie a dei pulsanti situati all’esterno, è possibile “risvegliarli”. Ma basta anche un pizzico di magia e fantasia per vederli all’opera…

Diagon Alley e il castello di Hogwarts

Procedendo nel tour, si entra nella via dove la magia è impressa anche nelle mattonelle del pavimento: Diagon Alley. Qui i vari edifici sono tutti vicini, proprio come appaiono nei film. Tra i più noti compaiono la “inespugnabile” banca dei maghi Gringott, il negozio di bacchette di Olivander e i Tiri Vispi Weasley. Ogni vetrina un’emozione, ogni articolo sugli scaffali una tentazione ad avvicinarsi di più.

Si arriva infine all’ultima tappa del tour, ma forse la più maestosa: il castello di Hogwarts. Riprodotto fedelmente per poter essere utilizzato per le riprese esterne, la sua sola vista basta a far trattenere il fiato. Quasi viene da cercare la bacchetta magica all’interno dei propri vestiti e tentare un incantesimo giusto per vedere se la magia che si respira è solo finzione. Le luci dell’ambiente circostante permettono di vedere questa magnifica riproduzione alla luce del sole fino ad essere avvolta dalle ombre della notte. In quest’ultima fase, le luci del castello si accendono rendendo ancora più realistica la scena. Il modellino, benché in scala, è veramente immenso poiché riproduce Hogwarts in tutti i suoi dettagli. Non solo la zona centrale del castello quindi, ma anche alcuni piccoli edifici staccati da esso.

Terminato il tour si ritorna all’ingresso passando per il negozio di souvenir. Qui troverete tutti gli articoli relativi alla saga di Harry Potter. Vestiti delle diverse case, oggetti da collezione, dolci, per finire con le bacchette magiche e la prestigiosa Coppa Tre Maghi. Insomma, un tour nel mondo magico che dura circa 3 ore e mezza ma che è destinato a restare impresso nel cuore per sempre… come per magia!