In quel giorno di dicembre un migrante di 20 anni ha trascinato un bambino di 10 negli spogliatoi della piscina dove si trovavano e lì ha abusato di lui. Per nulla turbato dall’accaduto, l’uomo è poi tornare a nuotare con dei connazionali. Il piccolo, sotto choc, ha raccontato tutto al bagnino il quale ha chiesto prontamente l’intervento della polizia che ha arrestato il migrante. Il bambino ha subito una violenza così brutale da necessitare un ricovero in ospedale, ancora scioccato dall’accaduto.
Durante l’interrogatorio l’uomo si è difeso dicendo di aver commesso un grosso sbaglio, ma che si trattava di un’emergenza. Il 20enne ha infatti raccontato di essere in astinenza sessuale da 4 mesi e di aver avuto bisogno di “scaricare l’energia sessuale accumulata”. Ha continuando dicendo di non essere un pedofilo e di non aver mai compiuto atti del genere, essendo anche sposato con una donna irachena dalla quale ha avuto una figlia.