“Mia figlia è morta”: la truffa per non pagare il vestito da sposa
Eva Urbani
SAVONA – Francesca Virdò, titolare di un negozio di abiti da sposa, è stata vittima di una truffa ai limiti del grottesco. Tre giorni prima del matrimonio di una sua cliente, la madre della stessa si è presentata in negozio chiedendo alla donna di poter ritirare immediatamente il vestito da sposa in quando la figlia era morta a causa di un aneurisma cerebrale e il suo desiderio era che lo indossasse per il funerale. La titolare, commossa dalla triste storia, non ha esitato a soddisfare la richiesta della donna, accettando anche di farsi pagare solo dopo le esequie. “Le ho subito sistemato la confezione dell’abito e la signora mi ha detto che però, viste tutte le spese per il funerale, non aveva con sé i 500 euro per saldare subito il vestito, ma che sarebbe passata nei giorni successivi” ha raccontato la titolare del negozio.
Il giorno dopo, però, Francesca si è resa conto che sui necrologi non compariva traccia di quel decesso. Grazie a conoscenza comuni, è venuta a conoscenza che la sposa non solo era viva, ma era stata vista per strada quel giorno. A questo punto, ha deciso di recarsi al ricevimento dove ha trovato la sorridente sposa e ha scoperto che la donna che si era presentata nel suo negozio era in realtà la madre dello sposo. Francesca Virdò ha avvicinato le 2 donne chiedendo e ottenendo il pagamento immediato del vestito. “Se ci penso ancora adesso mi viene la pelle d’oca – ha raccontato la negoziante – Io non mi spiego come si possa arrivare a fare una cosa del genere. Sono stata male per questa notizia, ho pianto”.