Il 13enne ha raccontato agli investigatori che la madre, Christi Howell, praticava su di lui il waterboarding. La tortura consiste nell’immobilizzare una persona con i piedi più in alto rispetto alla testa e versargli acqua sulla faccia. Il compagno della madre, invece, lo afferrava per i capelli, lo bloccava al suolo e gli premeva un asciugamano sul viso. Il ragazzino ha affermato che la punizione estrema gli è stata inflitta dopo che aveva detto al compagno della madre che aveva toccato il cane di famiglia in modo non appropriato. Il 13enne, secondo l’accusa, voleva essere onesto e ha confessato quello che aveva fatto al compagno della madre.
L’adolescente ha dichiarato che l’uomo l’ha sbattuto sul divano chiedendogli spiegazioni prima di ordinare alla Howell di prendere una corda e legare le sue parti intime. Apparentemente la donna ha eseguito gli ordini e poi ha tirato la corda come se volesse trascinare il figlio giù dal divano. La Howell è stata arrestata lo scorso 9 febbraio e accusata per lesioni a un minore mentre il compagno si è consegnato alle forze dell’ordine mercoledì. Il ragazzino si trova ora in affidamento.