La famiglia Timmins ha deciso di diffondere le immagini del figlio morente anche per mettere in guardia altri genitori. La meningite, ricordano, non colpisce allo stesso modo e nemmeno manifesta sempre sintomi lampanti. Mason Timmins, 7 anni, era vaccinato contro la meningite virale, ma invece ha contratto quella batterica. Lunedì mattina il piccolo presentava una semplice tosse, ma nessuna traccia dell’eruzione cutanea tipica di questa malattia. Nel pomeriggio, la febbre ha spinto la madre a rivolgersi al medico. Questo, riconosciuto i sintomi della meningite, ha fatto delle iniezioni al bimbo, che aveva già perso conoscenza. Inutile il ricovero in ospedale e il tentativo dei medici di salvarlo. “Si è sentito male alle 6.30 del mattino – racconta la mamma di Mason – prima di mezzanotte era cerebralmente morto”.
La petizione ha aumentato il numero di firme in seguito alla condivisione delle foto di un’altra bimba colpita dalla meningite. Faye Burdett aveva appena 2 anni quando, nel giorno di San Valentino, il suo cuore ha smesso di combattere. Anche l’ex capitano della squadra di rugby inglese, Matt Dawson, ha dato il suo appoggio alla causa benché il figlio di 2 anni sia sopravvissuto dopo essersi ammalato. L’elevato numero di firme raccolte, un record storico, ha permesso che la questione giunga al Parlamento, dove sarà discussa a breve. I genitori non chiedono risarcimenti ma solo protezione per altri bambini. Attualmente, il vaccino contro la meningite B viene distribuito gratuitamente solo ai bambini di massimo 1 anno di vita. L’obiettivo della petizione è estendere questa possibilità fino agli 11 anni.