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Viterbo, sospesa insegnante: compiva bullismo su studente

Bagnoregio (Viterbo) – Nonostante gli appelli, le campagne di sensibilizzazione, l’invito a denunciare atti deprecabili compiuti tra giovanissimi, il bullismo continua a rappresentare uno dei mali più diffusi e difficilmente sradicabili all’interno della nostra società. La scuola, purtroppo, è divenuta la “location” preferenziale dove dare sfogo a questi vili “istinti” che spesso comportano conseguenze ben più gravi, sia nelle persone che subiscono tali soprusi sia in chi, in maniera talvolta sadica e crudele, perpetra tali atti senza rendersi conto delle pesanti ripercussioni alle quali, inevitabilmente, rischia di andare incontro.

SCHIAFFI ED INSULTI. In una classe terza della scuola media di Bagnoregio si è registrato l’ennesimo drammatico episodio di bullismo che, incredibile ma vero, si caratterizza per una sorta di inversione di ruoli nel gioco delle parti. Già, perchè è un’insegnante 59enne la “bulla” che, forte dell’autorità esercitata sui propri studenti, costringeva i ragazzi a malversare un compagno di classe affetto da un deficit cognitivo, ma apostrofato dalla propria docente come eccessivamente vivace.

“Deficiente, puzzi”: questi sono solo alcuni dei pesanti epiteti con i quali la 59enne, professoressa di Italiano nella classe del ragazzino, apostrofava lo studente, il quale veniva messo alla gogna e “torturato” dai propri compagni di classe, sotto coercizione della professoressa “orco”. Sono stati proprio i ragazzi che, nel corso di una lezione speciale sul bullismo organizzata nell’ora di catechismo, hanno vuotato il sacco, raccontando le “torture” alle quali il povero 13enne era sottoposto.

ALLONTANATA. Stando alle dichiarazioni degli allievi della docente, la donna costringeva i giovani a schiaffeggiare l’allievo, a schernirlo con pesanti epiteti, a colpirlo persino con un righello. Un comportamento gratuitamente sadico, denunciato non solo dai genitori della vittima di bullismo, ma anche dai genitori degli altri compagni di classe, tutte proteste messe a tacere dall’insegnante 59enne con minacce di ritorsioni sui suoi giovanissimi allievi.

La PM Paola Conti, raccolta la denuncia dei genitori del ragazzo e vagliate tutte le testimonianze choccanti, ha deciso di allontanare la sadica insegnante dalla scuola, tenendo conto anche della flebile difesa della “bulla”. “Disturbava le mie lezioni, era troppo vivace”, così ha tentato di giustificarsi l’insegnante, che maltrattava il giovane almeno dal mese di ottobre. Gli inquirenti hanno deciso di scavare più a fondo, per scoprire se possano esistere eventuali responsabilità terze, magari delle omissioni sui terribili episodi di bullismo subiti dal 13enne.