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Sentenza choc “Johnson & Johnson”: il loro talco causa il cancro

USA – La multinazionale americana Johnson & Johnson è sotto accusa dal governo americano. Secondo la sentenza del giudice, arrivata lunedì notte, l’azienda dovrà risarcire con 72 milioni di dollari una famiglia del Birmingham, in Alabama. La vittima, una 62enne morta di cancro ovarico, si sarebbe ammalata per l’uso eccessivo del talco Baby Powder prodotto dalla società. Sembra infatti che, per incrementare le vendite, la J&J abbia omesso le possibili conseguenze sull’uso prolungato dei loro prodotti. “Negare i rischi connessi all’uso del talco ‘igienico’ con il cancro ovarico – dichiarano i legali del figlio della vittima – sarebbe come negare un legame tra fumo di sigarette e cancro”.

Secondo quanto ricostruito, la vittima ha usato per oltre 35 anni polvere per neonati e prodotti per la doccia. Tre anni fa, i medici le hanno diagnosticato un cancro alle ovaie. Ora, in base al referto, si è riusciti a risalire alla causa della sua malattia: i prodotti della Johnson & Johnson. “Sapevano fin dal 1980 del rischio – ha dichiarato l’avvocato Jere Beasley– hanno mentito al pubblico”. L’accusa mossa nei confronti della multinazionale è molto pesante: frode, negligenza e cospirazione. La sentenza, emanata dalla Corte di St. Louis a sfavore della J&J., ha inoltre previsto un risarcimento pari a 72 milioni di dollari. Di questi, 10 sono stati assegnati come danni effettivi mentre gli altri 62 come danni punitivi.

“Non abbiamo alcuna responsabilità  della salute e della sicurezza dei consumatori – ha dichiarato Carol Goodrich, portavoce della multinazionale – Crediamo fermamente sulla sicurezza del talco se consideriamo che il prodotto è testato da decenni di prove scientifiche”. I legali del figlio della vittima hanno invece affermato che la Johnson & Johnson sapeva quali erano i rischi legati all’uso dei loro prodotti, omettendo deliberatamente di informare i consumatori. La sentenza a sfavore della J&J è arrivata dopo 5 ore di camera di consiglio, e sembra essere destinata a dare il via a molti casi simili.

La sentenza, e soprattutto il suo verdetto, risulta essere la prima nella storia ma è destinata a dare il via ad una lunga serie di casi simili. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ha fatto notare che più di 1000 casi contro la multinazionale sono già stati avviati in passato. Da anni infatti c’erano persistenti polemiche da parte di alcuni consumatori sugli elementi utilizzati nei prodotti considerati cancerosi per l’uomo. Se prima però queste proteste non impensierivano troppo il più grande produttore mondiale di prodotti sanitari, adesso fanno “tremare” il colosso.