Secondo la versione raccontata dalla vicina e babysitter di Anthony, il piccolo sarebbe caduto sbattendo la testa durante una passeggiata. Quando il bambino è arrivato allo Staten Island University North Hospital era privo di sensi e in arresto cardiaco. A nulla sono valsi gli sforzi dei medici: Anthony è morto un’ora dopo il ricovero. Le ferite sul suo corpo hanno però destato sospetti sulla versione raccontata dalla signora Fields e così è stata disposta l’autopsia sul corpo. Questa ha confermato che le lesioni non erano il frutto di una caduta ma di una vera e propria aggressione.
Marta doveva ultimare il trasloco nella nuova casa e per questo aveva chiesto a Glora, vicina di casa che conosceva da anni, di occuparsi del figlio. Nessuno poteva sospettare che dietro i gesti premurosi della donna nei confronti del bambino si celasse invece una personalità disturbata. “Quella donna deve pagare per quello che ha fatto – ha dichiarato Nubia Braithwaite, vicina di casa del piccolo Anthony – Marta le aveva chiesto aiuto e invece si è portata via l’unica cosa importante della sua vita”. Davanti al palazzo dove Anthony viveva, è stato allestito un memoriale con lettere, peluche, giocattoli e candele.