Le marche su cui sono stati compiuti i test sono: Beck’s, Paulaner, Warsteiner, Krombacher, Oettinger, Bitburger, Veltins, Hasseroeder, Radeberger, Erdinger, Augustiner, Franziskaner, Knig Pilsener e Jever. Il giudizio degli esperti si divide tra chi ritiene che il diserbante glifosato sia dannoso per la salute dell’uomo e chi si schiera a favore della birra. L’organismo internazionale Iarc (International Agency for Research on Cancer) ha dichiarato cancerogena questa sostanza. Sophia Guttenberg, che ha compiuto la ricerca con l’istituto di Monaco, ha sottolineato che una sostanza potenzialmente cancerogena lo rimane anche nella birra.
L’istituto federale per la valutazione del rischio (Bfr) ritiene invece che il glifosato non costituisca un rischio per l’uomo: “Un adulto dovrebbe bere intorno ai mille litri di birra al giorno per assumere una quantità di glifosato preoccupante per la salute”. L’unione dei birrai ha inoltre definito come “non credibile” la ricerca effettuata dall’istituto di Monaco. Inoltre, hanno sottolineato che l’accusa di non controllare sufficientemente le materie prima con cui si produce la birra è infondata: “Il nostro monitoraggio indica che i valori misurati sono sempre chiaramente al di sotto dei limiti massimi, e in nessun momento sono stati riscontrati superamenti dei limiti massimi permessi per i residui di glifosato”.