Secondo alcune ipotesi degli inquirenti, i quattro ostaggi potrebbero essere stati “venduti” ai sequestratori. I tecnici, durante il giorno del rapimento, hanno viaggiato insieme verso Melliah a bordo di un’auto guidata da un locale che, dopo il sequestro, è sparito senza lasciare alcuna traccia. Il viaggio in macchina è stato un cambiamento, in quanto i quattro italiani erano soliti trasferirsi da un luogo all’altro via mare. È possibile che i rapitori fossero stati informati di questo cambio di mezzo di trasporto, quindi il sequestro potrebbe considerarsi una sorta di “tradimento”. Secondo quanto raccontato da Pollicardo e Calcagno, i quattro ostaggi, durante i sette mesi di prigionia, hanno continuato a supplicare i rapitori a non venderli all’Isis. Per fortuna, i sequestratori hanno risposto che non l’avrebbero fatto.