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Non siamo più noi a guardare il film, ma è il film a guardare noi

Film e cinema – Era il 2006, era Ottobre e da poco avevo smesso la fabbrica e la vita su due turni; ero arrivato al parcheggio della grande distribuzione in Fiat 600, ero arrivato sbarbato e pulito, dovevo arrivare in un nuovo Cinema. Ricordo che avevo appoggiato il quaderno per gli appunti sul sedile lato passeggero, un’abitudine, su quel sedile ci vanno più cose che gente. Sul sedile c’erano su il quaderno e la penna, e per afferrarli e poi dirigermi verso l’entrata del Centro Commerciale, mi ero inclinato un poco verso il sedile.
Poi chiusi dietro me la portiera, e mi diressi verso il Piano 1 dove ancora ad oggi è presente il Multiplex della città in cui vivo. Io adesso ho 34 primavere, meglio che 68 autunni; comunque non ho troppe Lune dietro me, ma è quasi 10 anni che lavoro all’interno di questo Cinema a più Sale (7). Essendo giovane ed in forza oltre al lavoro all’interno di questo Multiplex ho avuto la forza ed il tempo di studiarci su, e, questa che darò, sarà la prova finale di Corso sul Cinema N° 5 della mia vita. A Maggio darò Storia del Cinema in Statale a Milano, ma già altre quattro volte ho frequentato corsi sul Cinema. Tra l’altro all’interno dell’azienda ricopro mansioni molto pratiche, ma in quanto a bagaglio culturale non me la passo male del tutto.

Per il vero Io nel Cinema, nello Spettacolo, in questo “contenitore”  ci lavoro da parecchio, ma so per esperienza, per conoscenza e per giustizia, e per verità che tanti altri oltre e meglio di me conoscono a menadito l’ambito in cui lavoro. Ne parlavo tempo fa con un barista, il quale mi diceva che in un anno solare guarda una media di 500 film, c’è un uomo cliente abituale della Multisala che in 9 anni circa ha speso un budget stimato di 15.000 € in film (è anche vero che dorme spesso in Sala), ho frequentato 5 anni fa un corso privato a Milano di Storia del Cinema, e, un ragazzo mio compagno di corso, mi ha dato prova di aver visto il 70% del palinsesto filmico di questo decennio trascorso, insomma tutto ciò che di importante è arrivato nelle sale. Chatto ogni tanto con una ragazza che capisco avere una potenzialità di comprensione filmica a dir poco straordinaria e introvabile, e questi sono alcuni esempi.

Per come la vedo, per semplificare, le case di Distribuzione spacciano ogni settimana cinematografica un tot di prodotto, il prodotto che spacciano nei Cinema di solito (parlando di Multiplex) è vario, ad ogni tipo di prodotto spacciato corrisponde un dato tipo di individui che si affretterà ad usufruire del prodotto, il che ti potrebbe far pensare all’acquisizione di un prodotto artistico, ma che dopo 10 anni di lavoro inizio a vedere come un prodotto atto alla sopravvivenza della specie. In tutto nel Multiplex dove lavoro ogni settimana vengono spacciati circa 10 tipi prodotto, che 10 tipi di individui circa, sulla base delle proprie tendenze cerebrali vorrà consumare. LA SCELTA, è questa la più aleatoria tra le bugie che il Multiplex propone, che ogni Multiplex propone, una scelta che in verità avviene in modo del tutto inconscio e che per il vero non è dell’individuo, bensì del prodotto che l’individuo consumerà.
Non ti voglio annoiare con una riflessione sul Cinema parlandoti di qualità o macchine digitali, ne di schermi Imax o Film in 3D, non fa parte di quello che non sai.

Piuttosto mi piacerebbe approfondire il discorso su ciò che gli individui appassionati pensano di sapere in merito, soprattutto su coloro che pensano al Cinema come un contenitore di cui sapere tutto, per cui tutto sapendone si arriva alla conoscenza più pura .. per il vero, più che altro è bene focalizzare l’attenzione nemmeno sulla qualità di ciò che si guarda, ma più sulla qualità di come si guarda un film o cortometraggio o docu-film ed altro… su come si arriva a scegliere e secondo quali passaggi, e su come ci si vede (noi stessi) durante la visione di una qualsivoglia pellicola, il che è un po’ come affermare che è il film che guarda Noi, e se ci pensi è una semplice proiezione contraria, un meccanismo che spesso tutti quanti adottano per giudicarsi e controllarsi.
Il che porta alla conclusione che il Cinema inteso come arte è meglio se vissuto, più che visto e capito. Il che vuol dire abbandonarsi al nostro sentire e sentirsi .. è un po’ una questione sull’immanenza e sulla trascendenza a pensarci bene, che se tutto va bene finisce che dopo un corso di recitazione cinematografica, che farò, deciderò Io che film andrai a vedere tu !