Secondo quanto spiegato da Hans Berger, senatore della Svp e appassionato alpinista, il campo dove è caduta la valanga rappresenta un grande triangolo che punta verso la vetta. Gli alpinisti si trovavano ai piedi di questo triangolo in una specie di fossa dove la neve si era accumulata, senza lasciare loro alcuna via d’uscita. Le vittime avrebbero potuto essere molte di più, ma alcuni degli alpinisti sono riusciti a salvarsi “galleggiando” sulla neve mentre questa cadeva sopra di loro. Tra i superstiti c’è anche una donna austriaca che è stata portata a valle con un elicottero. Essendo a prima vista estremamente traumatizzata dall’accaduto, la rediviva è stata trasportata in un albergo dove alcuni psicologi erano stati chiamati ad occuparsi dei sopravvissuti. La disgrazia in Valle Aurina ha attirato l’attenzione all’intera comunità alpinistica, ma anche al premier Matteo Renzi che nel frattempo si trovava a Parigi per il vertice dei progressisti europei. Il governatore Arno Kompatscher ha espresso, a nome di tutti gli altoatesini, solidarietà ai parenti delle vittime.
L’incidente sul Monte Nevoso non è stato l’unico, una valanga di medie dimensioni è caduta nell’area di Bormio (Sondrio), fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Un altro incidente è avvenuto nella stazione sciistica di Monesi, in provincia di Imperia, dove una bambina di 11 anni è rimasta gravemente ferita in seguito ad una caduta dagli sci.