Holi Festival ha origini molto antiche nascendo appunto per celebrare il trionfo del bene sul male. Un trionfo che non avviene solo in natura, con l’arrivo della primavera e l’addio all’inverno, ma anche nell’animo delle persone che dimenticano i dolori e perdonano. Migliaia di uomini e donne ballano e cantano vicino ai templi bombardati da una miscela d’acqua e di polveri dai colori accesi che si appiccica ai vestiti, alla pelle e a tutto ciò che li circonda. Le città e gli abitanti restano colorati in un clima di festa unico e spettacolare.
Per poter partecipare al festival non è sufficiente segnare una data sul calendario, in quanto l’Holi che viene celebrato all’avvicinarsi dell’equinozio di primavera in un giorno di plenilunio. La data, quindi, non è fissa ma varia ogni anno a seconda del calendario induista e del calendario gregoriano.
Questo è il primo anno in cui ci sarà una novità: l’India, insieme alla Sulabh International Social Service Organisation, ha organizzato forme di partecipazione delle vedove all’Holi a Vrindavan e Varanasi. Nella tradizione, alle vedove indiane non era permesso partecipare all’Holi siccome si ritiene che dopo la morte del marito si debba rinunciare a ogni piacere terreno.