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Piombino, infermiera arrestata per 13 omicidi

PIOMBINO – E’ stata arrestata ieri sera, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P di Livorno, la donna accusata di aver ucciso 13 persone all’ospedale di Piombino. La donna era appena tornata da una vacanza a Parigi con il marito quando è stata trasferita in carcere.

Fausta Bonino, 55 anni originaria di Savona, dagli anni ’80 viveva in Toscana assieme al marito e ai due figli e lavorava presso il reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Piombino. Avrebbe utilizzato iniezioni di eparina, un farmaco anticoagulante, in dosi massicce per eliminare i pazienti. E’ stata la presenza del farmaco riscontrata nei rispettivi esami ematochimici effettuati sui pazienti nel corso dei monitoraggi ad evidenziare concentrazioni sospette. In alcuni casi superavano di dieci volte quelle compatibili con le dosi terapeutiche. I 13 pazienti, tutti di età compresa tra i 61 e gli 88 anni, sono deceduti per emorragia e in molti casi avevano patologie per le quali il piano terapeutico non richiedeva assolutamente iniezioni di questo genere.

A seguito del rapido aumento della percentuale di decessi nel reparto la donna era stata trasferita. E’ stato il passaggio dal 20% al 12% del tasso di mortalità all’interno del vecchio reparto a far scattare l’indagine dei Carabinieri del Nas, che ora le contestano l’accusa di omicidio continuato aggravato a danno dei pazienti.

“Le notizie che trapelano descrivono una pratica agghiacciante, orrenda. Il mio ringraziamento particolare va ai Carabinieri del Nas che l’hanno arrestata. Nella classifica degli orrori stavolta abbiamo raggiunto una delle vette commesse dalla miseria umana. L’episodio mette in evidenza ancora una volta la necessità di una tutela particolare per le persone anziane e più fragili che alle strutture sanitarie affidano la loro esistenza”, così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha commentato la vicenda.