Nel post condiviso sui social, Shona ha raccontato di come il paio di calze ritenuto “inappropriato” per un maschietto, sia stato scelto proprio dal figlio. Inoltre, è stato sempre lui a scegliere di indossarli per andare all’asilo. Suo figlio, spiega, ama sentirsi libero di fare le proprie scelte, incluse quelle sull’abbigliamento. Il fatto che sia stato deriso dai coetanei all’asilo dimostra, a suo giudizio, che sono già stati educati a discriminare ciò la società non approva. Non si aspettava però lo stesso comportamento da parte di un’altra madre. “Forse penserai che io non ti abbia sentita ma ti sbagli! – scrive rivolgendosi alla donna – Con le tue parole, hai distrutto ogni mia speranza per il mondo in cui viviamo”.
“Perché dovremmo insegnare ai nostri figli che certe cose sono solo per femmine/maschi?” Questa è la domanda che Shona ha rivolto nel suo post. Suo figlio ha 3 anni e secondo lei è nell’età migliore per insegnargli a prendere le proprie decisioni, in base non a quello che vuole la società ma ai suoi gusti personali. “Io lo amo – continua – con le sue calze con i cuoricini e tutto il resto”. Tramite il suo messaggio, Shona spera di spingere le persone verso quell’apertura mentale che risolleverebbe il mondo da malelingue e pregiudizi. Sull’argomento, ha espresso la speranza di vivere un giorno in un mondo in cui parlando di giocattoli e vestiti non si facciano più distinzioni di sesso.