Nel filmato, si nota Philip uscire dalla stanza con un taglierino e indossare dei guanti. Il ragazzo ha seguito l’insegnante e, dopo averla stuprata nei bagni, l’ha uccisa con 16 pugnalate. Il 14enne è poi uscito dal bagno con del sangue sui vestiti e con i pantaloni dell’insegnante in mano. L’epilogo della vicenda è ancora più scioccante: Philip ha messo il cadavere dell’insegnante in un bidone della spazzatura e l’ha gettato in un bosco. Il corpo è stato ritrovato assieme ad un bigliettino che recita: “Vi odio tutti”. Poco lontano, la polizia ha trovato la carta d’identità di Philip il quale, dopo il brutale omicidio, è andato a guardare un film al cinema utilizzando la carta di credito di Colleen.
A dicembre dello scorso anno, l’ormai 16enne Philip ha affrontato il tribunale visto che nel Massachusetts chiunque abbia un’età maggiore ai 14 anni viene trattato come un adulto. La difesa del ragazzo ha dichiarato che Philip soffre di problemi mentali e stava avendo un attacco psicotico quando ha aggredito Colleen. L’accusa ha invece sottolineato che i sintomi del ragazzo sono inconsistenti e che lui sa riconoscere la differenza tra giusto e sbagliato. Inoltre, il 14enne quel giorno è andato a scuola con un’arma, abiti di ricambio e guanti, sottolineando che l’omicidio era premeditato. La giuria ha giudicato colpevole Philip, il quale non ha mostrato emozioni per la sentenza e per la scelta dei giudici di fargli passare 40 anni in carcere.