E’ stato uno degli episodi più violenti che ha colpito Brazzaville dal 1997, anno in cui Sassou Nguesso tornò al potere dopo mesi di guerriglia urbana tra gruppi di miliziani rivali, tra i quali la stessa milizia “Ninja”. Il presidente fu governatore del paese anche dal 1979 al 1992.
Nella città sono state erette barricate nelle piazze principali, sono stati bruciati il municipio e anche tre stazioni della polizia. Gli scontri a fuoco, invece, sono scoppiati nei quartieri di Makelekele e Bacongo a sud di Brazzaville. Centinaia di residenti a sud della città hanno lasciato le loro case e si sono spostati da amici o parenti al nord.
I media congolesi hanno dichiarato che i responsabili degli scontri sono gli oppositori di Nguesso. Il gruppo sostiene che le elezioni siano state una frode e per questo hanno invocato una campagna di disobbedienza civile. A loro favore il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha confermato di aver ricevuto numerose segnalazioni di irregolarità dopo le elezioni e ha criticato la decisione del governo di tagliare tutte le telecomunicazioni, compresi i servizi Internet durante il voto e nei giorni seguenti.