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Grecia, riprendono le espulsioni verso la Turchia

GRECIA – Dopo essere stati interrotti da lunedì, a causa dell’alto numero di richieste di asilo, sono riprese questa mattina le espulsioni verso la Turchia. Le richieste non erano state processate per insufficienza di personale dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo).

Un gruppo di 95 profughi è partito con una imbarcazione intorno alle 4 della notte dalle isole di Chio e Samo verso Lesbo, per poi ripartire per la Turchia. In seguito, intorno alle 8, un’altra barca è partita a sua volta da Lesbo con 45 persone a bordo, tutte pakistane che si trovavano nel campo profughi di Moria.

Un gruppo di attivisti ha manifestato contro le espulsioni nel porto di Lesbo, colpendo le barriere di metallo con cui era stato chiuso al pubblico. Due uomini e una donna si sono tuffati in acqua attaccandosi all’ancora dell’imbarcazione, per impedirle di partire. In seguito gli uomini della guardia costiera sono riusciti a farli salire su una barca riportandoli così in porto.

Si tratta del secondo trasferimento di migranti dalla Grecia alla Turchia, il primo avvenuto lunedì scorso riguardava 202 persone. Oggi altre 140 hanno raggiunto le coste turche, mentre molte organizzazioni continuano le proteste per la situazione nei campi profughi. Quello di Moria, per esempio, è occupato da oltre tremila persone in uno stato, a parer loro, non adatto. Il governo di Atene non riesce a convincere le migliaia di profughi accampate nel porto del Pireo e alla frontiera di Idomeni ad acconsentire al trasferimento nei centri. Ieri le autorità del Pireo sono riuscite a trasferire solo circa 70 delle 4.660 persone che si trovano nel porto.

Contemporaneamente in Germania sta diminuendo il flusso di migranti. Tra l’ultimo trimestre del 2015 e il primo del 2016 nel Paese c’è stato un calo del 66% come ha dichiarato il ministro degli Interni tedesco Thomas De Maiziere, in conferenza stampa a Berlino.