La legge è rivolta a tutti coloro che sono affetti da malattie gravi e incurabili che provocano una condizione duratura di sofferenza sia fisica che psicologica. Riguarderà solo i cittadini canadesi che già beneficiano del sistema sanitario nazionale, al fine di regolamentare e prevenire il cosiddetto “turismo della morte” di malati terminali provenienti da altri paesi e soprattutto per impedire ai cittadini americani di recarsi nel Paese per beneficiare della legge.
Negli Stati Uniti il suicidio assistito è legale nello stato di Washington, in Vermont, in Montana, in Oregon e la California ha approvato una misura che ne consentirà la pratica da fine 2016. In Europa invece l’eutanasia è possibile solamente in Belgio, Olanda, Svizzera e Germania. In paesi come Italia, Polonia, Romania e Serbia resta illegale anche nel caso in cui sia lo stesso paziente a farne richiesta.
“La proposta di legge consentirà di ricorrere al suicidio medico assistito solo a pazienti adulti consenzienti e responsabili, affetti da mali incurabili e irreversibili, la cui morte è ragionevolmente prevedibile. Pertanto, non potranno ricorrere a questa pratica i malati cronici, i minori e le persone affette da disabilità mentale.”, ha precisato il ministro della Giustizia, Jody Wilso-Raybould.
“La legge permetterà agli adulti responsabili che soffrono di malattie incurabili di scegliere una morte serena, piuttosto che attendere una morte in condizioni disumane.”, ha precisato il ministro della Salute, Jane Philpott. Questa potrebbe essere una decisione capace di cambiare in modo significativo la qualità della vita dei cittadini canadesi e che aiuterebbe moltissime persone in un momento di grande sofferenza.
“E’ più malvagio togliere la vita a chi vuole vivere, o negare la morte a chi vuole morire?” cit. Jo Nesbo