Renzi ha invece dichiarato: “Siamo l’unico Paese al mondo che sta costruendo tre opere strepitose per il collegamento con l’Europa come il Gottardo che si inaugura il primo giugno con la Svizzera, il Brennero che abbiamo sbloccato noi e ci collega all’Austria, La Torino-Lione con la Francia”. Come se non bastasse, il premier dà anche i “numeri“: “Stiamo investendo 28 miliardi di euro, ovviamente cofinanziati, per collegarci con l’Europa.” Le dichiarazioni riportate dal nostro presidente del consiglio hanno però smosso letteralmente il web: il tunnel del Gottardo si trova infatti totalmente in territorio svizzero e alla sua realizzazione provvede interamente la Confederazione elvetica in totale autonomia.
Sul web non ritardano ad arrivare le reazioni che spaziano dalla freddure più spiritose, alla critiche più serie che definiscono il premier come uno spaccone o il solito disinformato. Il senatore della Lega Jonny Crosio replica su Facebook: “Abbiamo un presidente ignorante e racconta balle. Vantarsi di aver realizzato il traforo del Gottardo è l’ennesima mossa che ci fa fare solo figure meschine in campo internazionale.” Il consigliere nazionale Fabio Regazzi scrive su un social: “Vogliamo ricordare al premier italiano che non solo l’Italia non partecipa nemmeno con un franco all’investimento di 28 miliardi di Alptransit, ma che la Svizzera finanzierà con 280 milioni di franchi il corridoio ferroviario sul territorio italiano”.
Non mancano nemmeno le prese in giro e la beffa generale. Su Twitter, Paolo Beltraminelli afferma: “L’Italia aiutò la Svizzera nel 1800 per costruire la ferrovia del Gottardo, forse il presidente si riferiva a quello, anche quella era Alptransit.” Il giornalista ticinese Enzo Rocchi Balbi ha postato l’immagine di una lettera finta con la firma del ministro delle finanze svizzero che presenta il conto a Renzi per il traforo. C’è chi invece scherza dando la paternità al premier a opere come la Sfinge in Egitto o la Muraglia Cinese.
Nella stessa serata, però, Renzi ha voluto “chiarire” le sue affermazioni. Da Palazzo Chigi è arrivata una precisazione che sostiene che il premier non si volesse riferirsi all’italianità dell’opera del Gottardo, ma all’invito ricevuto, insieme ad altri leader europei, per essere presente alla cerimonia d’inaugurazione del primo giugno in Svizzera.