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Haiku: dalla poesia all’opera d’arte, in mostra a Genova

Quale sede migliore del Museo d’Arte Orientale Chiossone poteva scegliere Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, per l’allestimento della mostra di Roberto Demarchi? Visitabile fino al 10 luglio a Genova, nel bel mezzo del parco di Villetta Di Negro, è un’esposizione davvero da non perdere. Poesia e arte trovano un punto di incontro, diventando un’opera sola: l’artista, infatti, ha scelto diciassette haiku di celebri poeti giapponesi del XVIII secolo, quali Ito Shintoku, Matsuo Basho, Hattori Ransetsu, Mukai Kyoray e li ha rappresentati in altrettanti pannelli.

Diciassette non è un numero scelto a caso, ma rappresenta la somma delle sillabe che compongono un haiku, ovvero cinque-sette-cinque. Le forme geometriche e i colori vibranti ci raccontano una storia, ci fanno riflettere e pensare o semplicemente ci comunicano emozioni che non sappiamo spiegare. Dentro a questi rettangoli 70 x 50 cm si intraprende un viaggio verso una natura incontaminata, un luogo dell’anima, eterno e immutabile. C’è chi si lascia rapire prima dai tre ermetici versi, chi dal misterioso e matematico intrecciarsi di figure per poi giungere ad una finale impressione complessiva: pace, meditazione, abbandono…

“È un modulo chiuso nella sua autosufficiente perfezione che non ammette ridondanze o sottintesi” ha commentato l’eccellente curatore. “Demarchi interpreta il Giappone attraverso il linguaggio senza parole dell’arte, fatto di forme e colori. I suoi quadri, nella purezza delle loro forme geometriche essenziali, superano la barriera delle differenze culturali, esaltando l’universalità della poesia. Ogni quadro è stato pensato e realizzato utilizzando unicamente due quadrati e un rettangolo. La semplicità delle forme geometriche, la bellezza dei colori e l’armonia dell’insieme contribuiscono a dar vita a una originale interpretazione, da parte di un pittore italiano, di una delle più squisite forme dell’arte poetica giapponese”.

L’artista torinese, con i suoi dipinti su tavola trattati a lacca lucida nera, ha già conquistato il pubblico giapponese grazie alla precedente esposizione all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo. Impossibile non fare un salto alla mostra, dunque e magari approfittarne per curiosare tra gli affascinanti tesori dell’arte orientale custoditi nel capoluogo ligure.