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A rischio esproprio la casa ricostruita dopo il sisma del 2012

Dopo ben quattro anni dal terremoto che tra maggio e luglio del 2012 mise in ginocchio l’Emilia, Franco e Giancarla Bastia, residenti a Cento (FE), hanno visto finalmente la loro casa tornare in piedi grazie ai 520mila euro di contributi pubblici stanziati per la ricostruzione. L’iter per ottenere questo risultato non è stato semplice, specie se si considerano i tempi non proprio brevi che sono risultati necessari per il rilascio della concessione edilizia per la ristrutturazione da parte del Comune di Cento.

Durante questo periodo la coppia è stata costretta a vivere dapprima in un gazebo e poi in un container. Si sarebbe trattato di una storia tutto sommato a lieto fine: i lavori hanno portato alla realizzazione di una casa di 250 mq di classe A+. Ma ad oggi invece, per le vittime del sisma, c’è solo un boccone amaro: il rischio di esproprio della proprietà per far spazio ad una nuova autostrada.

L’edificio si trova nel punto in cui dovrebbe verosimilmente passare la nuova autostrada Cispadana che collegherebbe Ferrara con il Brennero e renderebbe necessario l’abbattimento dell’immobile, peraltro non ancora terminato. Franco Bastia, che  già una volta ha visto la propria casa distrutta, ora teme la notifica di esproprio. Questo comporterebbe un enorme spreco di denaro e di fondi pubblici (quasi un milione di euro) per rimborsare la coppia, che si è mostrata a dir poco incredula di fronte ad una tale beffa.

Bastia dopo aver appreso dell’ipotesi di tracciato, è venuto a conoscenza che il Comune di Cento ne era al corrente già dal 2011. Nell’anno precedente al terremoto dei tecnici andarono appositamente a Cento per effettuare i rilievi relativi al tracciato.

“Per la collettività – ha detto Bastia – uno sperpero di contributi pubblici, soldi spesi due volte, prima per la ricostruzione, poi per l’esproprio, quando bastava delocalizzare». A scagliarsi contro il comune c’è anche la Lega Nord, che ha presentato il caso in Consiglio regionale, ribadendo la situazione di disagio del cittadino, ma anche della notevole perdita economica che la negligenza di Comune e Regione farebbe gravare su tutta la comunità.