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Bonus di 500 euro ai diciottenni: esteso anche agli extracomunitari

Dopo la disposizione che prevedeva di concedere ai diciottenni italiani un bonus di 500 euro, il Governo decide di correggere il tiro e di presentare in Senato un emendamento per includere anche i figli di immigrati. La legge approvata l’anno scorso stabiliva che i neodiciottenni residenti in Italia ricevessero una carta elettronica con un importo massimo di 500 euro da spendere in attività culturali quali cinema, teatro, musei, aree archeologiche o semplicemente per l’acquisto di libri. Il fattore che aveva contribuito all’attuazione della legge era stato l’attentato di Parigi, in seguito al quale Renzi si era detto deciso a incentivare l’identità culturale dei ragazzi italiani.

Il fatto non è passato inosservato alla sinistra, che ha subito alzato la testa per gridare al razzismo implicito in questa decisione, tanto che ora si è tentato di rimediare estendendo il bonus anche agli extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno. Se adesso la sinistra può festeggiare il trionfo della democrazia su una decisione – come ha detto Andrea Maestri – “iniqua e vergognosa”, la Lega Nord ha visto nell’emendamento il pericolo che il premio venga utilizzato non per adeguarsi alla nostra cultura, ma al contrario per svilupparne una islamica, nel peggiore dei casi integralista. Nella via mediana si colloca Forza Italia, il cui vice presidente della Commissione Bilancio del Senato Andrea Mandelli ha presentato un subemendamento per limitare il beneficio ai soli italiani, ricordando l’effettiva scarsità di risorse e il crescente numero degli italiani in difficoltà.

Fin qui le diatribe politiche. Forse per avere un’idea meno fuorviata dagli interessi di parte, bisognerebbe andare alla base del fatto che ha dato il via alla proposta, l’attentato al Bataclan lo scorso novembre, che a questo punto risulta nulla più che un semplice pretesto per dare l’impressione di avere a cuore l’istruzione proprio nel momento in cui la scuola italiana si trova nella sua situazione più critica. Un tentativo grossolano, che però è bastato a gettare fumo negli occhi e a distogliere l’attenzione dal problema urgente della cultura, chiamando in causa il tema dell’intolleranza che tanto fa presa sulle masse. Più che 500 euro che qualunque giovane può spendere a sua discrezione, sarebbe auspicabile un programma sensato e mirato che riscuota la qualità della scuola dal suo torpore. Ma poco importa la deriva (quella sì che si può definire vergognosa) del livello d’istruzione; di trascurabile importanza la pochezza delle risorse destinate all’Università italiana, che per la spesa del diritto allo studio conta solo su 280 milioni di euro l’anno contro i 2 miliardi di euro investiti da Germania e Francia; di interesse irrisorio l’assenza di un sistema meritocratico che garantisca l’articolo 34 della Costituzione e quindi la tutela le persone meritevoli anche se prive di mezzi. Nulla ha importanza, gli immigrati riceveranno il loro bonus ed è ora di gioire. Il dictator Renzi suona la lira mentre Roma brucia, e il volgo sparge la benzina. Ben fatto.