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NASA premia 15enne: ha scoperto perduta città Maya. Ecco come

QUEBEC (CANADA) – William Gadoury è un giovane canadese con la passione per le stelle. A questa, 4 anni fa si è aggiunta la curiosità per il popolo Maya dal momento che erano grandi appassionati, come lui, di astronomia. Proseguendo nei suoi studi, il 15enne ha fatto una scoperta unica: una antica e perduta città Maya, localizzata nella penisola dello Yucatan nascosta nella foresta messicana. Gli esperti stanno già pensando di effettuare una spedizione per scoprire i misteri di questa antica città, prevista per il 2017.

Secondo le attuali conoscenze, i Maya erano un popolo con una profonda passione e conoscenza delle stelle. Iniziando a studiarli, l’undicenne notò una cosa che non riusciva a spiegarsi. “Questa civiltà costruiva i propri centri abitati lontano dai fiumi, su terreni poco fertili e tra le montagne – spiega il giovane – Non aveva senso, quindi pensai che doveva esserci un’altra ragione”. Cercando alla fine l’ha trovata: i Maya infatti non costruivano la loro civiltà per comodità o in base alle caratteristiche dell’ambiente circostante. Erano così presi dallo studio delle stelle che le costruzioni della loro civiltà riproduceva la forma delle costellazioni studiate. “Le stelle erano 118, mentre le città 117”. Grazie a questa supposizione il 15enne è riuscito ad individuare quella mancante.

Contrariamente a quanto si possa pensare, il giovane William non possiede strumentazioni astronomiche né è in contatto con esperti del settore. Il ragazzo ha semplicemente incrociato mappe di costellazioni stellari con Google Maps. Dal confronto risultava che le città dei Maya erano state edificate in base alle costellazioni, ma la “riproduzione” sembrava incompleta. La 23esima costellazione infatti era composta da 3 stelle ma le città corrispondenti erano solamente 2. Fiducioso della presenza di un’ulteriori costruzioni, si è rivolto alla NASA che, colpita e curiosa di verificare le sue supposizioni, gli ha messo a disposizioni le mappe satellitari della penisola del Messico, dove secondo William bisognava concentrare le ricerche.

Nonostante le prime diffidenze per la teoria di un ragazzo di soli 15 anni, le ricerche della “città perduta” sono proseguite fino alla sensazionale scoperta. William aveva ragione: nascosta nella foresta, sono stati individuati edifici e strade in un perimetro di 80 chilometri quadrati e una piramide alta circa 86 metri. Una scoperta in campo scientifico e una soddisfazione immensa per il giovane, che ha ricevuto dall’agenzia spaziale una medaglia al merito. Inoltre, la NASA ha deciso di affidargli il compito di scegliere il nome da dare alla città: William ha così scelto K’AAK’CHI’, che significa “Bocca di Fuoco”.