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“Cotti in flagranza”, è questo il nome dei biscotti creati in un carcere italiano

PALERMO- Si chiamano proprio “Cotti in flagranza” i biscotti prodotti in un Istituto penale che ospita minorenni. La produzione dei frollini, infatti, sarà realizzata da alcuni dei 31 giovanissimi detenuti del carcere minorile “Malaspina” di Palermo. I biscotti sono stati ideati dal noto chef pasticcere palermitano Giovanni Catalano e sarà lui in prima persona a seguire i giovani carcerati nell’elaborazione dei frollini.

Il laboratorio di pasticceria creato all’interno dell’Istituto “Malaspina” è stato presentato ieri durante la visita del presidente del Senato Piero Grasso e del monsignor Corrado Lorefice, accompagnati dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Il forno utilizzato per la cottura dei dolciumi è stato donato dall’Associazione Nazionale Magistrati. L’intento è quello di aiutare questi giovani detenuti a reintegrasi nella società iniziando a scoprire un lavoro umile ma che è soprattutto un’arte di cui esserne fieri.

Il direttore del carcere Michelangelo Capitano ha infatti dichiarato: “Vogliamo reinserire i ragazzi che sono stati condannati per reati anche molto gravi e far capire loro che c’è una vita anche fuori di qui, convertire la pena da scontare in un progetto educativo che dia loro la possibilità, in un secondo momento, di scegliere una strada, un futuro”. L’Istituto punta, inoltre, sull’alfabetizzazione oltre che sulla formazione professionale dei suoi detenuti.

Per cominciare, i carcerati produrranno un solo tipo di frollino secco con l’obiettivo di ottenerne circa 100 kg alla settimana. Importante è sottolineare soprattutto il fatto che i biscotti prodotti avranno un ingrediente particolare: i mandarini della località Ciaculli, proprietà terriera della famiglia mafiosa di Michele Greco. Questo frollino agli agrumi profuma di legalità ma anche di speranza per questi giovani detenuti integrati nel mercato del lavoro.