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Brexit, vertice Fed e banche: settimana calda per i mercati

Si preannuncia una settimana calda per i mercati, con i riflettori puntati sul referendum sulla Brexit del prossimo 23 giugno e sulle decisioni della Federal Reserve in merito ai tassi Usa. La vittoria del fronte del Leave (l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea), che fino a qualche settimana fa sembrava un’ipotesi del tutto improbabile, è ora data in netto recupero dai sondaggi. Ma le rilevazioni continuano ad essere fortemente volatili. Secondo un’analisi effettuata da Axioma, nell’eventualità che Londra uscisse dalla Ue i listini del Vecchio Continente potrebbero perdere fino al 24%.

Non stupisce dunque che i principali mercati europei stiano mostrando una forte instabilità. Le borse europee hanno infatti perso tra i 2.5 e i 3.5 punti percentuali nel corso dell’ultima settimana. A soffrire è stata in particolare Piazza Affari, che ha chiuso la seduta di venerdì a -3.62%. Milano è stata particolarmente penalizzata dal comparto bancario: tutti i principali istituti di credito hanno registrato forti perdite e l’indice azionario dei titoli bancari ha chiuso con un -5%, facendo di Piazza Affari il fanalino di coda della seduta a livello europeo.

Mario Spreafico, direttore investimenti di Schroeders, ha rilevato che “l’effetto delle incertezze attuali è amplificato sull’Italia e sulla Spagna, dal fatto che la risposta dei mercati allo scenario peggiore della Brexit contemplerà un ‘fly-to-quality’ nell’area euro e una naturale pressione sui Paesi periferici. Per le banche, oltre agli aumenti delicati di Banco Popolare e Veneto Banca, si aggiunge il peso a livello di immagine della sostituzione di Ghizzoni in UniCredit”. Sulle banche italiane pesano anche le statistiche sui crediti deteriorati pubblicate in questi giorni da Banca d’Italia. Ad aprile le sofferenze lorde hanno toccato quota 198.3 miliardi, contro i 196.9 miliardi di marzo.

Sul fronte internazionale, l’appuntamento più atteso è il Fomc, il comitato di politica monetaria della Fed, che si terrà mercoledì prossimo. Infatti, alla luce di un rapporto sull’occupazione particolarmente preoccupante, la stretta sui tassi di interesse Usa potrebbe essere rinviata al terzo trimestre 2016. Sono inoltre previste per giovedì le riunioni della Bank of Japan e della Bank of England, che potrebbe annunciare misure preventive da attuare in caso di vittoria del fronte Leave.