“Quelli che sapevano recitare versi del Corano sono stati risparmiati, gli altri sono stati torturati e sgozzati”. Ad affermarlo è stato il padre di uno degli ostaggi, rimasto in mano agli attentatori per oltre 10 ore. L’uomo ha raccontato che il figlio si era recato al ristorante con la moglie e i figlio per festeggiare i 13 anni del primogenito. Improvvisamente hanno sentito il rumore di spari nella stanza e da lì è iniziata la tragedia. Sarebbero stati 11 i nostri connazionali presenti nel locale e coinvolti nell’attentato. Di questi, solo l’imprenditore tessile 25enne Gianni Boschetti è riuscito a mettersi in salvo. La moglie Claudia e altre 8 persone hanno perso la vita mentre non si hanno più notizia dell’undicesima. Boschetti, così come il capo cuoco argentino di origini italiane, Diego Rossini, si è salvato per pura casualità: al momento dell’attentato, era in giardino ed è pertanto riuscito a nascondersi e ad allertare il nostro ambasciatore. Questo a sua volta ha allertato la Farnesina e le forze speciali intervenute sul posto.
Le rivendicazioni da parte dello Stato Islamico sono state molte. Tra queste, il messaggio diramato dall’agenzia di stampa Amaq: “Un nostro commando ha attaccato un ristorante frequentato da stranieri a Dacca, in Bangladesh”. Questa mattina inoltre un gruppo che si si fa chiamare “Esercito dei Figli del Califfato” ha pubblicato sul sito alcune immagini dell’attentato. In queste si vedono chiaramente le numerose vittime a tessa. Secondo un testimone, gli autori della strage erano tutti giovani. “Avranno avuto al massimo 28 anni” ha raccontato ad una tv locale.