Secondo quanto riferito dai media locali, ad esplodere per prima sarebbe stata la bomba presente sul camion. Il mezzo si trovava nel quartiere occidentale di Qamishil, abitato prevalentemente da arabi. Poco dopo, un’altra esplosione ha colpito la zona della sede dell’amministrazione autonoma curda della città. “L’esplosione che ha fatto il maggior numero di vittime è quella del camion-bomba – ha dichiarato Mamoste Enwar, cittadino di Wamishli – Era guidato da un kamikaze e il mezzo era partito dalla zona controllata dal regime siriano”. Un terzo attentato è avvenuto nella parte nord orientale di Bagdad, nel quartier di Shaab. Secondo la tv satellitare curda, Rudaw, il bilancio provvisorio è di 6 morti e 15 feriti.
Le esplosioni che hanno devastato Qamishli e il quartiere di Shaab sono stati pianificate ed eseguite dai sostenitori dello Stato Islamico contro le forze curde presenti in Siria. Da ormai 5 anni infatti, tra le due forze c’è un forte conflitto che, secondo l’Osservatorio Nazionale per i Diritti Umani (ONDUS), ha finora provocato circa 280 mila vittime, un bilancio che purtroppo continua a salire. Lo scorso aprile, un kamikaze si è fatto esplodere uccidendo 6 membri delle forze di sicurezza interna curda. Nell’estate 2015 un altro attentato ha causato 16 vittime.